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Martedì 12 ottobre, ci siamo ritrovati alla Basilica dei SS Apostoli a Roma, per ricordare Don Luigi Di Liegro a 24 anni dalla scomparsa. Molti gli amici di DonLuigi e i volontari alla celebrazione eucaristica, promossa dalla Fondazione Don Luigi Di Liegro. Presenti anche imonsignor Benoni Ambarus, ausiliare incaricato per la pastorale della carità, il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, e il direttore della Caritas, Giustino Trincia.

"Don Luigi Di Liegro aveva una visione profondamente biblica della città: luogo dove gli uomini vivono insieme, corpo collettivo a cui tutti siamo chiamati a partecipare. Un corpo vivo che chiede di essere onorato da ognuno dei suoi membri". Così l'arcivescovo Gianpiero Palmieri, vicegerente della Diocesi di Roma, ha ricordato il primo direttore della Caritas.

Nell'omelia, commentando il brano del Vangelo, monsignor Palmieri ha evidenziato come "la tagliente ironia di Gesù verso i farisei - che si preoccupano delle abluzioni e della pulizia del piatto per essere puri davanti a Dio - ci ricorda la vita e l'opera pastorale di don Luigi che mai ha smesso di testimoniare che solo l'amore ci rende puri davanti al Signore".

"Noi non siamo la memoria di una persona che è morta, noi siamo la consapevolezza di un dono grande che Dio ha fatto alla Chiesa e alla città di Roma: Don Luigi. La sua memoria - ha aggiunto monsignor Palmieri - è una memoria viva, sono i nostri sogni condivisi da Don Luigi Di Liegro da testimoniare, perché diventino visioni per l'oggi dei giovani"

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La Fondazione Di Liegro è tra i promotori del “Veglione dell’Intercultura”, in programma mercoledì 30 dicembre a partire dalle ore 21.30, insieme ad alcune organizzazioni che si rifanno al grande insegnamento di don Luigi di Liegro, come il Centro studi e ricerche Idos, il Centro didattico interculturale Celio Azzurro, l'Asilo Munting Tahanan – Center for Filipino Migrant Workers e il Gruppo Welcome Parrocchia S. Pio X.

L'iniziativa, che a causa della pandemia per la prima volta si svolgerà online, rappresenta l'occasione per salutare l’anno vecchio e aspettare l’anno nuovo in una maniera diversa, alternando musica, canti e testimonianze su quale valore dare oggi a concetti come diversità, dialogo, integrazione, convivenza tra italiani e immigrati.

"Il panorama attuale non deve far dimenticare quello che è stato e ancora potrebbe essere l’impatto di una strategia interculturale" ha ricordato presentando l'evento Franco Pittau, fondatore con don Luigi Di Liegro del Dossier statistico immigrazione.

Al Veglione dell’Intercultura interverranno tra gli altri il segretario generale della Fondazione Di Liegro, Luigina Di Liegro, e la sociologa Carla Collicelli, con una riflessione dedicata a don Luigi.

Ci sarà anche un ricordo di Lidia Pittau, scomparsa recentemente, dopo una vita dedicata insieme al marito Franco alla convivenza e alla mediazione interculturale. Verso la metà degli anni ’80, sollecitata da don Luigi Di Liegro, Lidia Pittau lasciò il lavoro professionale e si dedicò interamente alla Caritas diocesana, dove, divenne, a titolo di volontariato, la prima responsabile dell’Area Immigrati della Caritas diocesana e poi del Settore Intercultura. A lei si deve, negli anni '90, Il “Forum dell’Intercultura”, un programma d’azione sostenuto anche da istituzioni nazionali e cittadine, che coinvolse, a Roma specialmente, il mondo della scuola e aiutò a riconoscere i cambiamenti in atto intervenuti e la necessità di una convivenza armoniosa con gli immigrati.

L'evento sarà trasmesso in diretta streaming il 30 dicembre alle 21.30 sul canale YouTube del Centro studi e ricerche Idos: https://www.youtube.com/channel/UCLUZ-s79pzSBt40SAmyJB2A/videos.

Tutto pronto per la cerimonia di premiazione del Premio internazionale di poesia Don Luigi Di Liegro. L'evento è in programma sabato 18 settembre, alle ore 15, presso il Salone del Trono di Palazzo Passarini Falletti a Roma.

Il palazzo Passarini Falletti è un palazzo nobiliare che si trova in via Panisperna 207, nel Centro Storico della Capitale, precisamente nel rione Monti. Fu costruito nella prima metà del Settecento, in luogo di un precedente insediamento architettonico del Seicento. Il Salone del Trono è un ambiente luminoso arricchito da lampadari di Murano e una soffittatura con cassettoni in legno.

Nell'occasione, sarà disponibile "Voli di farfalle e calabroni, l’antologia della XI edizione del Premio internazionale di poesia Don Luigi Di Liegro, edita da “Terra d’ulivi”, con gli autori, i testi e le motivazioni delle opere vincitrici.

Nonostante il lockdown, che ha costretto a spostare a settembre la data della cerimonia di premiazione del Premio internazionale di poesia Don Luigi Di Liegro, l'edizione 2020 ha fatto registrare "un così gran numero di opere di alto valore letterario", ha commentato il presidente del Premio, Renato Fiorito. "Nonostante le condizioni difficili - ha ricordato Fiorito - la poesia trova sempre misteriosamente le sue strade per invadere la vita di tanti".

Per favorire la partecipazione, in ragione anche della normativa per il distanziamento sociale, l'evento verrà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook del Premio.

L'elenco dei vincitori della XI edizione del Premio internazionale di poesia Don Luigi Di Liegro

Teniamo viva la memoria di Luigi Di Liegro

Era l'estate delle notti magiche. L'estate dei Mondiali di calcio. E dell'invasione del Kuwait da parte di Saddam Hussein (che poi si portò dietro di guerre per liberare l'Iraq). Era l'estate dei primissimi telefoni cellulari. Ma fu anche l'estate della Pantanella, a Roma. Il nuovo mondo, quello dell'immigrazione, “sbarcava” prepotentemente all’attenzione della cronaca. E un prete aveva capito che non si poteva rimanere a guardare: don Luigi Di Liegro.

Lo racconta il direttore dell'Espresso, Marco Damilano, in un articolo sul numero del settimanale attualmente in edicola.

La Pantanella era una vecchia fabbrica di pasta abbandonata, tra la via Casilina e la Prenestina e a poche centinaia di metri dalla Basilica di San Giovanni. Uno splendido esempio di archeologia industriale, dove si trasferirono centinaia di immigrati, sgomberati dal Centro storico proprio prima dei Mondiali di calcio, in gran parte provenienti da Pakistan, Bangladesh e India. Alla fine di quell'esperienza, erano passate da lì 3.532 persone, per la maggior parte giovani, istruiti e in regola col permesso di soggiorno. Avevano messo in piedi una scuola di italiano, un giornale, un barbiere e una moschea, oltre a elaborare un codice di comportamento e organizzare un comitato di gestione e tre commissioni di lavoro. Ma erano state le condizioni inumane in cui si trovavano a vivere questi emarginati, senza servizi igienici, senza acqua, in spazi fatiscenti e in mezzo ai rifiuti, ad attirare l’attenzione del Paese.

In questo affresco ricordato da Marco Damilano, si stagliano le figure di don Luigi Di Liegro e di Dino Frisullo. Don Luigi era alla Pantanella ogni giorno, in mezzo ai diseredati; il giornalista lo descrive come un "mite, costruttore di pace" che "non si era mai saziato" della sua "fame e sete di giustizia". Sulla vicenda dell'ex pastificio, Di Liegro lavorò incessantemente per sollecitare l'amministrazione comunale nell'assunzione di responsabilità, per la realizzazione di un piano di interventi e centri di accoglienza, che sollevassero gli emarginati da quella situazioni inumana. Si adoperò per creare un'anagrafe lavorativa, intuendo che quelle persone avrebbero potuto riscattarsi col lavoro, "con l'urgenza di uno che sa che non c'è tempo da perdere, che bisogna fare qualcosa subito".

Don Luigi, ricorda ancora Damilano, aveva una conoscenza profonda e formidabile della Capitale, di ogni luogo aveva in mente “le sofferenze, le rivendicazioni, le speranze”. Come affermava Di Liegro, “La Città sta vivendo drammaticamente una dialettica sociale che ruota sul problema dell’accettazione o del rifiuto di tanti portatori di diversità con cui ci si trova a dover vivere  – si cita ancora nell’articolo – Gli immigrati, i nomadi, i portatori di handicap, i tossicodipendenti, i malati di Aids, gli anziani soli, gli adolescenti fuori famiglia: tutti coloro cioè che non possono essere partecipi della crescita economica e dei meccanismi che la determinano”.

Intanto crescevano le tensioni, sia nella comunità che viveva l'ex pastificio, sia fuori. L'impreparazione della politica, chi cavalcava la paura dei cittadini, il razzismo non più strisciante, le inquietanti etichette dei media: "Lager, Città del Terzo mondo, Bomba etnica, Monumento del degrado, Covo di terroristi". Molto più incoraggiante il nome che gli diedero gli occupanti: "Shish Mahal", in hurdu "luogo di incontro" o "casa di cristallo".

La vicenda si concluse a gennaio del '91 con uno sgombero, gli immigrati furono distribuiti in località fuori da Roma. "Ho visto persone sotto choc. Prelevate come se si trattasse di una deportazione - affermò don Luigi Di Liegro - Questa storia è finita nel peggiore dei modi".

Ora la Pantanella è sede di uffici e di appartamenti di prestigio. Lì vicino, c'è il Pigneto, piccolo borgo popolare, ora di tendenza tra i giovani.  Molto è cambiato, insomma, nel tessuto sociale cittadino. Non l'irrisolta questione dell'accoglienza e dell’emarginazione, insomma dell'umanità.

Sergio Zavoli, con la sua morte, lascia una enorme eredità di competenza giornalistica e discrezione umana. Nella sua vita, ebbe modo di conoscere e frequentare don Luigi Di Liegro. Come Zavoli ricorda in un articolo del 2002, per il mensile Jesus, “lo ebbi tra le persone care e preziose: da consultare, tra l’altro, per la mia attività giornalistica. Ai tempi in cui diressi il Gr1, e poi alla presidenza della Rai, mi fu spesso vicino con generosa sensibilità”.

Nell’articolo, il giornalista riprende una sua intervista a don Luigi, risalente al 1993, che definisce “una sorta di grido che scuote le nostre coscienze. Stava finendo, con il secolo, la sua vita stessa – scrive Zavoli di Di Liegro – Ne aveva fatto un tutt’uno, deciso a brandire i segni che il nostro tempo, tra grandi e persino atroci controversie, affidava agli uomini di buona volontà decisi a difenderla”.

Zavoli cita un passo dell’intervista, evidenziando la “parole profetiche” di don Luigi, che definiva la nostra società e le contraddizioni del tessuto civile, come “Un pantagruelico banchetto durante il quale i commensali hanno divorato tutto il possibile, senza badare a chi sarebbe venuto dopo”.

Vale la pena rileggerla oggi, quella intervista, “perché testimonia della sua ricchezza spirituale e umana, etica e civile, ma anche – afferma il giornalista – per la sua carica profetica”.

Leggi l’articolo di Sergio Zavoli con l’intervista a don Luigi Di Liegro.

La vita di don Luigi Di Liegro.

Il prossimo 16 ottobre, in occasione di quello che sarebbe stato il suo 91esimo compleanno, ci ritroviamo insieme agli amici e alle amiche della Fondazione per ricordare in musica la nostra costante fonte di ispirazione.

Alle 19.30 presso la chiesa di S. Francesco Saverio Oratorio del Caravita (via del Caravita, 7), ci accompagneranno le note dei giovani artisti della Civica scuola delle Arti di Roma.

Il Concerto è un momento festoso di ricordo. Per questo motivo le formazioni corali della Civica scuola delle Arti di Roma, dirette dal M° Annalisa Pellegrini, giocheranno con i colori della musica a 360°. Il Concerto è dedicato a tutti, dai piccoli ai grandi, e includerà brevi brani polifonici in italiano, inglese e spagnolo, per un abbraccio ideale a tutte le persone che nel mondo conoscono o hanno conosciuto non solo Don Di Liegro, ma anche e soprattutto le sue opere e le attività benefiche che la Fondazione Di Liegro continua a promuovere.

Il corpus centrale del concerto è dedicato ad un autore italiano classico, ma conosciuto da tutti: Antonio Vivaldi. Il Coro RomEnsemble eseguirà alcuni dei brani più amati dal pubblico estratti dal Gloria RV 589. Il Concerto si concluderà poi con una sezione dedicata alla musica contemporanea delle grandi colonne sonore di film come "Lea Choristes", "The Gabriel's Oboe" di E. Morricone e "Sister Act": un momento gioioso in cui i protagonisti saranno i COLORI della MUSICA.

Martedì 9 maggio alle ore 17.30, presso la Sala del Tempio di Adriano (Roma – piazza di pietra) si terrà la presentazione del libro “La Roma di Don Luigi Di Liegro” a cura di Vittorio Roidi. Raccolta di scritti di Don Luigi, l’uomo e il sacerdote fra i maggiori protagonisti della vita religiosa e sociale di Roma che si è speso per aiutare i poveri e gli emarginati della città.

All’iniziativa interverranno: Marco Damilano, giornalista dell’Espresso, Vittorio Roidi, giornalista e professore di Etica e Deontologia della comunicazione, Daniela De Robert, Garante nazionale diritti persone detenute, Mons. Feroci, Direttore Caritas Roma, Lorenzo Tagliavanti, Presidente Camera di Commercio Roma, e Mons. Pansa. Inoltre sono stati invitati all’evento il sindaco di Roma Virginia Raggi e il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Modererà l’incontro Pierciro Galeone, Vice Presidente della Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro.

La Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro onlus è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale che si propone di mantenere viva la memoria e il pensiero di Don Luigi, attraverso la realizzazione di iniziative di solidarietà sociale sociale tese ad accrescere il rispetto della dignità della persona. La Fondazione detiene l’Archivio completo del materiale raccolto da Don Luigi nell’arco della sia vita. Per la ricchezza dei documenti, l’Archivio è stato riconosciuto dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio “di notevole interesse storico per l’importanza che riveste per la storia sociale e culturale del ‘900“.

Mercoledì 12 ottobre alle ore 18,30, presso la Basilica Santi XII Apostoli, in piazza SS Apostoli, si terrà la XIX celebrazione Eucaristica in memoria di Don Luigi #DiLiegro. La Celebrazione sarà animata dal coro Schola Cantorum della Libera accademia di Roma, diretto dal maestro Giovanni Gava.

Per qualsiasi informazione rivolgersi al numero 06/6792669, oppure scriveteci a segreteria@fondazionediliegro.it

Taglio del nastro questa mattina con il Cardinale vicario Agostino Vallini che ha aperto la “porta” (opera dell’artista padre Marko Ivan Rupnik) dell’Ostello intitolato a Don Luigi Di Liegro, il prete romano che della Misericordia aveva fatto una scelta di vita. “Una città in cui un solo uomo soffre meno, è meno triste,” amava ripetere don Luigi, proprio lì, alla stazione Termini, dove la gran parte del suo tempo era spesa in opere di carità, solidarietà, accoglienza in favore dei più poveri. A pochi passi dalla stazione Termini, questa mattina si è concretizzata una risposta per i più vulnerabili, gli esclusi della città, un luogo accogliente e confortevole per ospitare i senza dimora per brevi periodi. Quel luogo, del resto, lo aveva aperto proprio Don Luigi Di Liegro, il 2 giugno 1987, su iniziativa dell’allora direttore della Caritas a cui ora è dedicato, in un immobile messo a disposizione dalle Ferrovie dello Stato e fin dall’inizio gestito secondo una convenzione con il Comune di Roma. Collegata all’Ostello ci sarà la Mensa sociale, intitolata al Santo Giovanni Paolo II, che, oltre agli ospiti accolti per la notte, offrirà 500 pasti ogni sera a quanti si trovano in difficoltà e sono segnalati dai centri di ascolto parrocchiali e dai servizi municipali. All’evento inaugurale c’erano il vescovo Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, il direttore della Caritas, monsignor Enrico Feroci e Luigina Di Liegro, fondatrice della Fondazione don Luigi Di Liegro, insieme a rappresentanti di importanti aziende italiane che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera. La testimonianza di Don Luigi di Liegro vive ancora oggi dentro l’omonima Fondazione, organizzazione internazionale, non profit, impegnata in azioni di prevenzione e lotta alla marginalità sociale, sul fronte del disagio mentale e della disoccupazione degli over 40. Serve la solidarietà, ma occorre un nuovo modo di concepirla, serve la carità, ma ora, come ci dice Papa Francesco, è il tempo della Misericordia.

Premio Internazionale di poesia Don Luigi Di Liegro, alla sua VII edizione, intitolato al fondatore della Caritas di Roma, prete degli “ultimi,” uomo della carità.  Un evento, organizzato dal blog letterario La Bella Poesia, che promuove i valori di solidarietà e dell’accoglienza, che furono propri dell’opera di Don Luigi, ma anche momento di esaltazione dell’arte letteraria quale strumento di emancipazione dello spirito e di crescita morale

Si comunicano le opere ammesse alla fase finale della VIII Edizione del Premio Internazionale di poesia Don Luigi Di Liegro

SEZIONE A – POESIA SINGOLA INEDITA

NominativoTitolo poesia
Andrea Mundone (PA)Il mare ci butta sempre sulla stessa spiaggia
Angelo Taioli   (PV)C’è la nebbia, Piero
Antonietta Tiberia (RM)La mia anima ha fretta
Antonio Alleva (TE)Il laser, al tempo di Ivanhoe
Assunta Antonini (RM)Vado via
Carla Mussi     (LI)Attesa
Caterina Cellotti (RG)E tornano alla mente
Caterina De Martino (CT)Questo giorno
Celestino Casalini (PC)Spazi vitali
Claudie Bohi    (Parigi)La pierre, la main est dessus
Cristina Babino (Antibes)Lashkar-gah
Cristina Polli   (RM)Nausicaa
Daniela Andreis  (VR)Mi chiamo disabitata
Daniela Basti       (CH)E nacque l’arte
Danila Marchi      (IM)L’umiltà del cuore penetra l’anima del mondo
Fernando della Posta (FR)Cronache dell’armistizio
Filippa Siciliano  (PV)Ora che…
Floriana Scascitelli  (FR)Parola
Gennaro De Falco (MI)Terminal Bovisa
Gino Rago           (CS)Fatelo sapere alla regina
Giulia Ventura   (RM)Diapositiva
Giuseppe Barba (LE)Mare
Lella De Marchi  (PU)Tutto da rifare
Loris Babbini  (FC)Prima di cena
Luigi Balocchi (PV)Rex
Maria Stella Mei  (PU)Coppelia
Maria Teresa Laudenzi(RM)6 dicembre 2010
Mario Prontera (LE)Delle nostalgie
Mauro Corona (RM)Penso e il pensare già mi è caro
Mimma Faliero (BA)Morirono le parole
Paolo Steffan (TV)Dispersione
Patrick Williamson(Francia)Outhouse
Paul de Brancion (Francia)3 on the Bund
Rita Stanzione    (SA)E io canto un’eco di confine
Rodolfo Vettorello  (MI)Non serve mai dire: rimani
Saragei Antonini (CT)Poesia 3
Stefano Baldinu  (BO)La terra infinita
Umberto Vicaretti  (RM)Se vengo anche stasera
Valeria Récine (RM)C’è
Yuleisy Cruz Lezcano  (BO)Viaggio lungo l’arte poetica

SEZIONE B – POESIA EDITA

Autori

CittàOpera

Editore

Bice PreviteraAnconaIn FiligranaCurcio Editore
Carla MussiPiombino (LI)Il cattivo donopuntoacapo
Cinzia DemiBolognaMaria e GabrielePuntoacapo
Colomba Di PasqualeRecanati (MC)Il mio delta e dintorniFara Editore
Dato MagradzeBorgomanero (NO)EcoGiuliano Landolfi
Elena Buia RuttRomaIl mio cuore è un asinonottetempo
Flaminia CrucianiRomaLapidariumPuntoacapo
Francesca PerliniSan Costanza (PU)Dire CasaArcipelago Itaca
Francesco LorussoBariL’Ufficio del personaleLa vita felice
Francesco RandazzoRonciglione (VT)ShekhinahOzazand
Gheorghe VidicanOradga (Romania)3DCFR
Giancarlo CavalloSalerno (SA)Spiralotheque/SpiralotecaL’Harmattan
Giannicola CeccarossiRomaFu il vento a portartiIbiscos Ulivieri
Giovanni GranatelliMilanoMusica questuanteEdizioni Aragno
Giulio MarchettiRoma (RM)Ghiaccio NeroGiuliano Landolfi
Imperia TognacciRoma (RM)Là, dove pioveva la manna Laterza
Matteo CasaleLuccaStudi Opera 4Campaotto Editore
Paola NovariaTorino (TO)Documento d’identitàGenesi Editrice
Roberto PipernoRomaAndare per giorniTracce
Rodolfo VettorelloMilanoLa geometria perfettaIbiskos
Rossella RenziConselice (RA)Il seme del giornoL’arcolaio
Stelvio Di SpignoNapoliFermata del TempoMarcos y marcos
Tania SanturbanoMontesilvano (PE)Juliet nel ruere e i sette peccatiEdizioni Tracce
Veniero ScarselliPratovecchio (AR)Ascesa all’ombelico d DioGenesi Editrice
Vincenzo MastropirroBitonto (BA)Tretippe e MartiddeSecop Edizioni
    

SEZIONE VIDEOPOESIE

Le opere iscritte alla Sezione videopoesia sono ammesse tutte alla fase finale.

Ascolto, orientamento e informazione per i
Problemi di
Salute Mentale
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