Nell’ambito delle politiche europee per i giovani, le esperienze di Youth Work hanno assunto negli ultimi anni una dimensione centrale e sempre meglio definita. A fronte delle difficoltà di giungere a definizioni univoche e condivise nei vari paesi europei, differenti per storia, cultura, legislazioni e aspetti organizzativi, si fa strada tuttavia l’idea che tali differenze rappresentino una ricchezza piuttosto che un ostacolo alla conoscenza e all’implementazione. Dal confronto e dallo scambio possono quindi scaturire stimoli per un dibattito sempre più allargato e per la trasmissione di saperi, con l’obiettivo di approfondire le competenze nei vari campi di possibile applicazione dello Youth Work.
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Nel Progetto Youth Worker Promoting Mental Health (YouProMe), in particolare, l’obiettivo è mettere a fuoco le potenzialità dello Youth Work nell’ambito della salute mentale dei giovani. Il disagio giovanile è un tema dalle molte sfaccettature: dai vari problemi legati a situazioni contestuali, socio-economiche, culturali, a quelli che originano più specificamente dall’esordio di una patologia psichiatrica. Spesso questi problemi convergono nel singolo individuo e il loro sommarsi costituisce una sfida per le agenzie che la società delega ad occuparsene: la scuola e i servizi socio-sanitari. Il disagio mentale ha nell’età giovanile il suo terreno di esordio e di sviluppo. Interventi tardivi o parziali in questo campo rischiano, come è noto, di produrre conseguenze negative per il resto della vita. D’altra parte, le istituzioni educative e quelle socio-sanitarie mostrano i propri limiti di fronte a questo mandato, in quanto il loro campo d’azione resta spesso confinato all’interno dei perimetri spaziali e relazionali delle loro strutture istituzionali, rimanendo lontane dai luoghi naturali di vita dei giovani, dove i problemi si manifestano e producono i loro effetti; ma anche dove le risorse, le opportunità, i punti di forza possano essere colti, riconosciuti e sostenuti, e dove le competenze emotive e sociali possano consolidarsi e costituire un argine al rischio di isolamento e drop-out.
Si tratta di un campo, perciò, in cui il ruolo dello youth worker può essere cruciale, in collaborazione con le altre agenzie come la scuola e i servizi di salute mentale.
Il progetto YOUPROME unisce dunque l’interesse per lo Youth Work e per il campo della salute mentale con l’obiettivo primario di approfondire le competenze e le modalità di intervento di tale figura così da identificarne sempre meglio la specifica identità e la necessaria “borsa degli attrezzi”. Come primo output di progetto è stato pubblicato un research report che rappresenta il primo di una serie di strumenti/attrezzi che il progetto mette a disposizione degli Youth Workers che intendono sostenere i giovani che vivono l’esperienza del disagio.