In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) e l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà (INMP) hanno firmato un protocollo d'intesa per potenziare la tutela della salute di minori, donne e famiglie con background migratorio.
L'accordo tra Unicef e INMP punta a:
I bambini e adolescenti rifugiati e migranti e le loro famiglie corrono spesso maggiori rischi per la salute e devono affrontare una serie di ostacoli per accedere a un’assistenza sanitaria di qualità. Molti vivono anche gravi difficoltà emotive dovute al trauma del viaggio e, molte volte, ad abusi e sfruttamento, compresa la violenza sessuale e di genere. La pandemia globale da COVID-19 ha inoltre aggravato ulteriormente queste sfide.
È necessario "far sì che il loro diritto alla salute sia garantito - ha affermato Anna Riatti, coordinatrice UNICEF - anche dando loro accesso a informazioni e servizi di qualità per affrontare il loro percorso nel modo più sicuro possibile. La questione diventa ancora più rilevante se si considerano gli effetti che la pandemia ha sulla salute mentale e sul rischio di violenza di genere”.
L'intesa ha quindi come obiettivo "un equo accesso alla salute da parte di persone altamente a rischio di esclusione sociale, con possibili gravi conseguenze sulla loro salute ma anche con una ricaduta negativa sull’intera società - come ha spiegato la direttore generale INMP, Concetta Mirisola - Quando si tratta di giovani, in particolare, le conseguenze si perpetuano nel tempo, con costi incalcolabili di tipo economico ma anche, e soprattutto, di tipo sociale, e questo non è accettabile”.
Fondazione Di Liegro: sosteniamo e diamo dignità a persone esposte alla solitudine e all’abbandono.
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