Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica
Don Luigi Di Liegro, Fondatore e Direttore della Caritas romana, ha impresso segni che resistono al trascorrere dei decenni. Opere concrete che tuttora recano sollievo e conforto ai più bisognosi ed emarginati. Percorsi di amicizia e di condivisione sui quali tante persone, tanti giovani, si sono incamminati, seguendo il suo esempio. Testimonianze così forti e impegnative da rappresentare una sfida permanente per l'affermazione dei diritti di cittadinanza garantiti dalla Costituzione.
A 25 anni dalla morte, la sua instancabile opera di costruttore della solidarietà, di testimone tenace e coerente di quei valori umani che sono fondamenta di vita per la comunità rimane una ricchezza inestimabile per Roma e l'Italia.
Don Di Liegro ha offerto e chiesto a tutti condivisione. Ha indicato la dignità e i diritti dei più poveri come orizzonte necessario di un'autentica crescita sociale. Ha promosso l'incontro tra gli operatori della solidarietà affinché la loro rete e i loro valori fossero ben visibili alle istituzioni, alla politica, alla società. Rivolgo gli auguri più calorosi per le iniziative odierne promosse dalla Fondazione e La prego di trasmettere un saluto cordiale a tutti i partecipanti al Convegno.
Roberto Gualtieri, sindaco di Roma
Don Luigi Di Liegro è stata una persona straordinaria per la città, il Paese e l'umanità. Una testimonianza profetica, di capacità di decifrare e leggere l'uomo, la presenza di Dio e il futuro nel presente delle persone, come richiamo al senso di responsabilità delle persone e dei cittadini.
Di Liegro diceva che se non partiamo dai più fragili, anche i progetti più grandi falliranno e per questo noi, che abbiamo grandi opportunità di innovazione per rigenerare la nostra città con il Pnrr ed Expo, non riusciremo a coglierle se non partiremo dai diritti dei più fragili e dei più deboli. La città rimarrebbe più lacerata e ingiusta e non si riuscirebbe a modernizzarla.
Noi stiamo cercando nelle nostre politiche di essere coerenti con questa visione ma sappiamo che se dobbiamo fare di più, non potremo mai fare da soli, senza una rete di coprogettazione e attivazione che esprima le capacità sociali e civili di questa città di cui il lascito di Di Liegro fa parte, rappresentando per noi e per i romani una risorsa
importantissima.
Erica Battaglia, Presidente della Commissione Cultura e lavoro di Roma Capitale
Si definiva semplicemente un prete, in realtà era molto di più: era Don Luigi, costruttore di reti solidali, pensieri radicali e azione condivisa a sostegno di chi nella città vive un profondo disagio sociale. Nella giornata del 25esimo della sua morte, bene ha fatto la Fondazione che porta il suo nome a ricordarlo con un convegno presso la sala Protomoteca in Campidoglio. Non fu solo fondatore della Caritas di Roma, ma anche un forte stimolo ad un generazione di volontari e amministratori locali. Fu ideatore della prima rete per combattere l'emergenza sociale e propose un metodo di azione che andava oltre il mero assistenzialismo: si chiedeva infatti dove il 'sistema' aveva fallito per lavorare sulle cause delle disuguaglianze e dell'esclusione sociale. Nel famoso convegno sui 'Mali di Roma' mise nero su bianco i ritardi delle Istituzioni sugli interventi a
beneficio delle persone a forte rischio di esclusione sociale e sulle periferie. Era il 1974, ma quel richiamo al senso alto e utile delle Istituzioni vale sempre. Monsignor Di Liegro stimoli ancora tutti noi a 'stare attenti', come diceva lui. A sporcarsi le mani, a non privilegiare le oasi di pace, ma anzi i luoghi forti perché 'provocatori di solidarietà e interventi radicali'. Come consigliera comunale della Capitale devo molto a quelle parole spesso inascoltate dalla Politica e spero veramente che le sue parole e le sue opere diventino un patrimonio intimo di chiunque rivesta un incarico politico.