Ansia, paura, preoccupazione per il futuro, aumento dei disturbi alimentari e degli episodi di autolesionismo: 9 studenti su dieci manifestano un forte disagio, alcuni anche importanti criticità per la loro salute mentale dopo la pandemia. Altrettanti ritengono utile un supporto psicologico a scuola o all'università, di questi oltre uno su 3, il 35%, vorrebbe usufruirne.
Sono i principali risultati di una indagine promossa dalla Rete degli studenti medi, dall'Unione degli universitari e dal sindacato dei pensionati Spi-Cgil, dal titolo "Chiedimi come sto", che ha coinvolto in un mese 30mila studenti delle scuole superiori e universitari, ed è stata condotta dall'Istituto di ricerca Ires dell'Emilia Romagna.
Tornado al disagio, il 28% degli studenti ha dichiarato di avere disturbi alimentari, il 16% dei quali innescati dalla pandemia, mentre il 14,5% ha avuto esperienze di autolesionismo, la metà in coincidenza con il periodo della pandemia. Il 10% ha assunto sostanze e il 12% ha abusato di alcol.
La pandemia ha prodotto anche un cambiamento dei comportamenti e delle abitudini, con l'aumento dell'uso dei social (78%), dei videogiochi (30,7%) e del fumo (18%). Sono invece diminuiti gli incontri con gli amici, sia online che in presenza (48%) e la cura del proprio aspetto fisico (37%). Il 64% ha subito un cambiamento dei ritmi del sonno. Il 26,2% degli intervistati si è già rivolto a un servizio di supporto psicologico nel corso dell'emergenza sanitaria.
Photo by Andrea Piacquadio on Pexels.