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Sansepolcro, 7 Dicembre 1996

Io ho partecipato volentieri a questa manifestazione perché credo che ne usciremo fuori con un incoraggiamento ad essere operatori di pace e a saper apprezzare il sacrificio che molti fanno per essere nella vita di tutti i giorni, operatori di solidarietà e giustizia. Il significato di questa celebrazione è un po’ quello di esaltare alcune figure che, certamente, non hanno solo parlato, ma soprattutto hanno dato la propria vita per la realizzazione di questo ideale altissimo, quale è quello della pace. Ideale altissimo, ma anche abbastanza evanescente: reputo che lavorare per la pace significhi innanzitutto, fare alcune prese di coscienza, prendere impegni che ci portano a saper, giorno per giorno, in tutti gli avvenimenti che ci toccano, o ci colpiscono, discernere un appello alla pace, inteso come diritto ma anche come dovere. Una presa di coscienza che ci porta anche a vedere non tanto teoricamente, (non perché non sono amante della teoria), ma concretamente i rapporti, l’interdipendenza che c’è tra noi e i fenomeni dell’ingiustizia, della disuguaglianza. Fenomeni, questi, che ci portano a verificare la situazione di non-pace che c’è nella nostra società e nel mondo.

Prendere coscienza della stretta dipendenza che c’è tra noi e gli altri significa capire che la pace dipende da tutti e certamente, che non si fa la pace con gli slogans. Dobbiamo saper promuovere una cultura di pace che dipenda dal discernimento della storia che noi stiamo vivendo. Significa cioè entrare negli avvenimenti della storia, di quest’epoca per poter vedere responsabilità in senso negativo e positivo. Responsabilità che ci toccano direttamente e, da questa presa di coscienza, da questo discernimento, nasce la cultura della pace, cioè la cultura del dialogo, la cultura dei rapporti. Non è la cultura classica, fatta di  nozioni o di tesi, che pure serve a far crescere in noi sensibilità, ma quella conoscenza di esperienze storiche e di un patrimonio storico che diventa per tutti un punto di riferimento. Basta passare qualche ora qui a Sansepolcro per vedere come questo patrimonio culturale e storico che si legge in questa città, sia essenziale per poter favorire una cultura umanistica, sull’Uomo. Dobbiamo però anche tener conto che siamo noi in prima persona a essere i fautori e i promotori di una cultura. Intendo questo come base per poter fare della nostra vita, una vita che si dedichi nel modo più radicale possibile, al servizio degli altri. Io credo che la pace non ci sia ancora, perché non c’è questa cultura del saper vedere nell’altro, non un nemico, un avversario, una persona da abbattere, ma la stessa dignità che io difendo in me stesso, vederci i miei stessi diritti. Si è parlato prima di questa grossa assemblea organizzata dall’ONU a Roma. Qui si era immaginato di definire come un diritto, il mangiare: uso questa parola perché c’è gente che non può mangiare, forse anche nei nostri paesi, nelle nostre città, sempre di più a Roma per esempio. Gli americani non sono stati d’accordo a definire il mangiare, l’alimentarsi un diritto dell’Uomo. Allora voglio dire che probabilmente il nostro impegno che nasce questa sera, e oggi viene alimentato e incoraggiato, è proprio questo prendere coscienza che l’Altro diverso da me ha gli stessi diritti che io ho: il diritto al lavoro, al rispetto, all’integrazione e direi, alla cultura, il diritto al rispetto della sua identità culturale, religiosa, sociale. Ci siamo dimenticati in questo che anche la Costituzione faceva del riconoscimento dei diritti un impegno per la garanzia dei diritti stessi.

Mi pare che in parlamento alcuni stiano lavorando per evitare di continuare a dichiarare che il lavoro sia un diritto di tutti, che la cultura sia un diritto di tutti: qualcuno sostiene che la Costituzione non può continuare a dichiararlo. Sappiamo che anche se enunciati, molti diritti sono quotidianamente violati. Sempre meno la politica è disponibile a garantire i diritti che sono scritti. Ma forse questi diritti sono scritti troppo in alto per evitare di sbatterci la testa e direi che ogni giorno noi dovremmo sbattere la testa là dove questi diritti fondamentali non solo, non sono garantiti ma, addirittura, si vuole rinunciare a riconoscerli per il futuro. Penso che esistano esempi concreti dove serve l’impegno di diffondere la cultura della pace: non mi riferisco solo all’immigrazione nel nostro Paese che porta tra noi differenze culturali, religiose, identità diverse che sono anche ricchezza culturale. Se prendiamo coscienza di questa ricchezza possiamo sconfiggere la paura che è il contrario della pace. Perché la paura fomenta la violenza. Siamo operatori di pace: ma cos’è che è avvenuto al Senato e poi in Parlamento dopo la dichiarazione o la promessa di regolarizzare 240.000 immigrati che avevano fatto domanda, cioè la proposta di vacatio legis che sarebbe stata la vergogna dello Stato Italiano nei confronti di tanti Paesi considerati in via di sviluppo? Siamo lontani dall’essere promotori di pace quando parliamo di queste diversità se ci provocano cambiamenti di mentalità. Nel nostro paese ho visto tanta gente che dice di appartenere alla cultura di sinistra e che poi su questo argomento dell’immigrazione si sbracano e allora, non si sa più cos’è la cultura della sinistra e non si riesce a capire nemmeno più che significa fede. Quando l’altro diverso da me non viene accettato, allora non posso continuare a dire che voglio la pace. Laddove le differenze sociali e soprattutto le differenze culturali, etniche, religiose non vengono accettate come una ricchezza, causano una provocazione alla solidarietà, un impegno di partecipazione al bene comune che è sempre il bene di ciascuno e di tutti. Ed io ritorno a Roma incoraggiato dalla testimonianza che oggi viene premiata nel senso più nobile della parola, perché credo che siamo più premiati noi che assistiamo a questa celebrazione di consegna di un premio, di quanti lo ricevono. Perché questa consegna di un premio non ha niente di retorico: ha semplicemente la motivazione di dire che ci vogliono testimoni come loro, per fare del mondo un mondo più pacifico, cioè più giusto e più solidale.

Don Luigi Di Liegro

Hai tempo fino alle 14 di giovedì 28 settembre per presentare la tua domanda per il Servizio Civile Digitale 2023.

Sei un giovane tra i 18 e i 29 anni non ancora compiuti e ti piace comunicare e relazionarti con gli altri? Sei interessato a sviluppare empatia e capacità di ascolto nel contesto del benessere psicosociale? Vuoi migliorare le tue competenze nell'uso degli strumenti digitali? Unisciti alla nostra squadra e aiutaci a realizzare progetti concreti!

L'importanza degli strumenti digitali è ormai nota e diffusa, tuttavia ci sono fasce della popolazione che ancora non hanno le capacità e la possibilità di usufruirne o di rafforzare queste competenze. Aiutaci anche tu ad agevolare l'accesso al futuro, a rendere le conoscenze e gli strumenti digitali sempre più accessibili a tutti.

Il Servizio Civile Universale presso la Fondazione Di Liegro può rappresentare una significativa esperienza educativa e formativa, un’occasione per accrescere il proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della vita lavorativa, assicurando, al tempo stesso, un riconoscimento economico. I ragazzi che vorranno fare questa esperienza di Servizio Civile saranno prima formati, acquisendo così le conoscenze poi passeranno agli altri ragazzi.

Il Servizio Civile Universale presso la Fondazione Di Liegro offre un'esperienza educativa e formativa significativa, un'opportunità per ampliare le proprie conoscenze e acquisire competenze utili per il futuro lavorativo. I volontari riceveranno una formazione completa, generale e specifica, prima di lavorare con altri giovani.

Per tutti i volontari ci sarà un rimborso spese mensile pari a 507,30 € per 12 mesi, inoltre dal 22/06/2023 è prevista la riserva obbligatoria dei 15% dei posti disponibili nei concorsi pubblici per chi ha svolto il Servizio Civile.

Posti disponibili: 6

>>> Per informazioni chiama lo 06.6792669 o scrivi a segreteria@fondazionediliegro.it


“Accogliere per innovare 2” - Codice Progetto PTXSU0011223020039NMTX – Codice sede 156102
Scarica la scheda progetto

“Accogliere per integrare 2” – Codice Progetto PTXSU0011223020040NMTX) – Codice sede 156102
Scarica la scheda progetto

Bando progetti servizio civile digitale
Scarica il bando emesso dal DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE GIOVANILI E IL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE

Per saperne di più sul Servizio Civile Universale:
Home - Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale

Per consultare la banca dati dei progetti:
Home - Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale - Scegli il Tuo progetto.

Alcune informazioni utili


Requisiti di partecipazione al Bando per il Servizio Civile Universale

Possono partecipare alle selezioni i giovani che, alla data della presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni).
Si ricorda che i giovani che hanno già svolto il servizio civile nazionale o universale non possono presentare istanze di partecipazione, fermo restando quanto indicato all’articolo 3 del presente bando.

La formazione del volontario

Il volontario avrà un periodo di formazione sia generale che specifica per essere in  grado di svolgere i compiti a lui assegnati. L'Ente Terzo, Società Nomina Srl, fornirà un servizio di riconoscimento e certificazione delle competenze acquisite durante il Servizio Civile Universale.

Come presentare la domanda

Gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it. Le domande di partecipazione devono essere presentate entro e non oltre le ore 14:00 del giorno 28 Settembre 2023.

Scade venerdì 20 febbraio 2023 alle ore 14 il termine per presentare la domanda per il Servizio Civile Universale.

Se hai tra i 18 e i 29 anni non compiuti e hai voglia di dedicare parte del tempo alla tua comunità, il Servizio Civile Universale presso la Fondazione Di Liegro può rappresentare una significativa esperienza educativa e formativa.
Un’opportunità per impegnarsi alla cittadinanza attiva, un’occasione per accrescere il proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della vita lavorativa, assicurando, al tempo stesso, un riconoscimento economico.

Cerchiamo giovani che amino la comunicazione e la relazione, che vogliano fare squadra per un progetto concreto, che siano interessati all’empatia e all’ascolto, in particolare nell’ambito del benessere psicosociale.

I volontari del Servizio Civile presso la Fondazione Di Liegro contribuiranno all’organizzazione, al supporto e alla comunicazione delle attività formative rivolte a cittadini, volontari e familiari, del Servizio telefonico di Ascolto e Orientamento, e a quelle dei Gruppi di auto aiuto per il sostegno alle famiglie di persone con disagio psichico e dei laboratori di socializzazione e arte terapia.

Scopri i progetti della Fondazione Di Liegro, che rientrano nel programma della ASL RM2 per cui è possibile candidarsi: clicca qui

“Dalla solitudine all’inclusione 3” - Codice Progetto PTXSU0011222010663NMTX
Scarica la scheda progetto

“Il colore della Luna 3” – Codice Progetto PTCSU0011222010665NMTX) – Codice sede 156102
Scarica la scheda progetto

>>> Per informazioni chiama lo 06.6792669 o scrivi a segreteria@fondazionediliegro.it

Per saperne di più sul Servizio Civile Universale: https://www.politichegiovanili.gov.it/comunicazione/news/2022/12/bando-ordinario-2022/

Per consultare la banca dati dei progetti: https://www.politichegiovanili.gov.it/servizio-civile/bandi-e-avvisi-di-servizio-civile/bandi-di-selezione-volontari/scegli-il-tuo-progetto/?bando=91527&gazzetta=62&estero=0

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Requisiti di partecipazione al Bando per il Servizio Civile Universale

Possono partecipare alle selezioni i giovani che, alla data della presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni).
Si ricorda che i giovani che hanno già svolto il servizio civile nazionale o universale non possono presentare istanze di partecipazione, fermo restando quanto indicato all’articolo 3 del presente bando.

Come presentare la domanda

Per poter partecipare alla selezione occorre individuare il progetto di SCU su cui essere impegnati.
Per accedere all'elenco dei progetti di SCU in Italia e all'estero occorre utilizzare il motore di ricerca "Scegli il tuo progetto in Italia". Cliccando il tasto CERCA (senza effettuare una scelta negli altri campi proposti) si ottiene l’elenco completo di tutti i progetti. Per effettuare una ricerca mirata di un progetto è possibile selezionare i valori delle voci che interessano. Nella pagina di dettaglio del progetto viene visualizzato anche il numero delle domande pervenute per quella sede; questo dato è aggiornato al giorno precedente la visualizzazione.

Gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it. Le domande di partecipazione devono essere presentate entro e non oltre le ore 14.00 del 20 febbraio 2023.

Per accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda occorre che il candidato sia riconosciuto dal sistema DOL

1 - I cittadini italiani residenti in Italia o all’estero possono accedervi esclusivamente con SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale www.agid.gov.it/it/piattaforme/spid sono disponibili tutte le informazioni su cosa è SPID, quali servizi offre e come si richiede. Per accedere alla piattaforma DOL occorrono credenziali SPID di livello di sicurezza 2.

2 - I cittadini di Paesi appartenenti all’Unione europea e gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, qualora non avessero la disponibilità di acquisire lo SPID, potranno accedere ai servizi della piattaforma DOL attraverso apposite credenziali da richiedere al Dipartimento, secondo la procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa.

Gli operatori volontari selezionati sottoscrivono con il Dipartimento un contratto che fissa, tra l’altro, l’importo dell’assegno mensile per lo svolgimento del servizio in € 444,30 che potrebbe essere incrementato sulla base della variazione, accertata dall’ISTAT.

Link Utili:
Pagina ufficiale con video-Spot

SOS Famiglie: nuovi bisogni e risorse in salute mentale

“Le situazioni di squilibrio sociale, le aree di emarginazione e desolazione urbana, rappresentano una minaccia permanente per la pace. Lo stesso disagio di molti giovani e adolescenti, i più colpiti da una disgregazione sociale e familiare, costituiscono già oggi una sorta di polveriera che minaccia la nostra convivenza urbana.”
Don Luigi Di Liegro

Adoperarsi per la tutela della salute mentale della Comunità rappresenta un obiettivo complesso che non può realizzarsi solo con il miglioramento di norme, valori e pratiche sociali, ma che richiede anche azioni che facciano conoscere e creino partecipazione alla condizione di “disagio mentale” che, per timore, troppo frequentemente si ha difficoltà ad accettare.
L’intervento formativo: “SOS Famiglie: nuovi bisogni e risorse in salute mentale” evidenzia alcune delle possibili azioni di tutela da mettere in atto, così come emerge dall’analisi delle realtà familiari, di quelle scolastiche e dei servizi pubblici dedicati a questa tematica. La responsabilità di contribuire all’equilibrato sviluppo mentale dei membri di una Comunità è affidata in primo luogo alle famiglie e ai genitori che con i loro comportamenti supportano la salute mentale e fisica dei figli. È necessario poi che le Istituzioni pongano la salute mentale quale una delle priorità di investimento per l’attuazione di politiche che favoriscano lo sviluppo di una Società inclusiva, libera da discriminazioni e violenze. Dal canto suo la Scuola deve essere pronta ad individuare, sin da subito, le azioni da attuare in caso di valutazioni di disagio dei bambini-adolescenti. Da ultimo, ma non di minore importanza, la cittadinanza deve riuscire a contribuire con il volontariato all’accoglienza e all’inclusione delle persone più fragili.

Corso di formazione volontari della Fondazione Di Liegro

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Programma

Le lezioni del sabato

(orario 9.30 - 12.30)

PRIMO INCONTRO – 04/02/2023

La famiglia ieri e oggi: nuovi bisogni in salute mentale

Luigina Di Liegro, Segretario Generale Fondazione Di Liegro

Luca Salmieri, Docente di Sociologia, Sapienza Università di Roma

Rita Potena, Psichiatra, ex responsabile TMSREE ASLRM2

SECONDO INCONTRO -18/02/2023

Salute mentale: rapporto dei giovani e famiglie con i servizi pubblici

Giuseppe Ducci, Direttore Dipartimento Salute Mentale ASLRM1

Laura Anelli, Ginecologa e Responsabile Consultori ASLRM1

TERZO INCONTRO - 25/02/2023

Strumenti per il sostegno alla genitorialità e benessere familiare

Pierluca Zuppi, Psichiatra

Paolo Paolotti, Psichiatra, Psicoterapeuta e Segretario regionale S.I.R.P. Lazio

QUARTO INCONTRO - 04/03/2023

Comportamenti a rischio: la gestione delle dipendenze in famiglia

Alessandro Vento, Psichiatra, Psicoterapeuta CSM ASL Roma2 e Responsabile Osservatorio sulle Dipendenze

QUINTO INCONTRO - 11/03/2023

Scuola e Famiglia: definizione di obiettivi e risorse  in salute mentale

Gianluigi Di Cesare, Psichiatra, Responsabile U.O.C. Prevenzione Interventi Precoci Salute Mentale ASL Roma1

Tiziana Sallusti, Dirigente Scolastico Liceo Classico Terenzio Mamiani

SESTO INCONTRO - 18/03/2023

Empatia e tecniche di comunicazione a sostegno della famiglia

Josè Mannu, Psichiatra e Psicoterapeuta

SETTIMO INCONTRO - 25/03/2023

Volontariato e salute mentale: la relazione come risorsa

Michele Di Nunzio, Psichiatra e Psicoterapeuta ASLRoma1

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Grande partecipazione all'evento di ieri presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma all'incontro "Dalla pandemia alla guerra: emarginazione fisica ed emotiva. L'impatto sul territorio raccontato dai media", che ha visto susseguirsi personaggi di spicco sulla scena attuale, esperti del settore e professionisti in salute mentale.

Le criticità generate dagli anni della pandemia e le difficoltà del quadro economico legate al conflitto in Ucraina hanno riportato in primo piano il tema della salute mentale e dell'isolamento, che ha colpito soprattutto i giovani. Molti i temi affrontati e i fattori di rischio evidenziati a vari livelli all'interno di un confronto multidisciplinare e stimolante per relatori e ascoltatori.

L'evento è stato possibile grazie al finanziamento di LazioCrea, Regione Lazio, su Avviso pubblico dedicato ai Comuni del Lazio e agli Enti privati per le iniziative culturali e sociali e turistiche nel territorio della Regione Lazio Interventi LAZIOCrea Spa Annualita 2022.

Rivivi l'intero convegno di seguito

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica
Don Luigi Di Liegro, Fondatore e Direttore della Caritas romana, ha impresso segni che resistono al trascorrere dei decenni. Opere concrete che tuttora recano sollievo e conforto ai più bisognosi ed emarginati. Percorsi di amicizia e di condivisione sui quali tante persone, tanti giovani, si sono incamminati, seguendo il suo esempio. Testimonianze così forti e impegnative da rappresentare una sfida permanente per l'affermazione dei diritti di cittadinanza garantiti dalla Costituzione.
A 25 anni dalla morte, la sua instancabile opera di costruttore della solidarietà, di testimone tenace e coerente di quei valori umani che sono fondamenta di vita per la comunità rimane una ricchezza inestimabile per Roma e l'Italia.
Don Di Liegro ha offerto e chiesto a tutti condivisione. Ha indicato la dignità e i diritti dei più poveri come orizzonte necessario di un'autentica crescita sociale. Ha promosso l'incontro tra gli operatori della solidarietà affinché la loro rete e i loro valori fossero ben visibili alle istituzioni, alla politica, alla società. Rivolgo gli auguri più  calorosi per le iniziative odierne promosse dalla Fondazione e La prego di trasmettere un saluto cordiale a tutti i partecipanti al Convegno.

Roberto Gualtieri, sindaco di Roma
Don Luigi Di Liegro  è stata una persona straordinaria per la città, il Paese e  l'umanità. Una testimonianza profetica, di capacità di decifrare e leggere l'uomo, la presenza di Dio e il futuro nel presente  delle persone, come richiamo al senso di responsabilità delle persone e dei cittadini.
Di Liegro diceva che se non partiamo dai più fragili, anche i progetti più grandi falliranno e per questo noi, che abbiamo grandi opportunità di innovazione per rigenerare la nostra città con il Pnrr ed Expo, non riusciremo a coglierle se non partiremo dai diritti dei più fragili e dei più deboli. La città rimarrebbe più lacerata e ingiusta e non si riuscirebbe a modernizzarla.
Noi stiamo cercando nelle nostre politiche di essere coerenti con questa visione ma sappiamo che se dobbiamo fare di più, non potremo mai fare da soli, senza una rete di coprogettazione e attivazione che esprima le capacità sociali e civili di questa città di cui il lascito di Di Liegro  fa parte, rappresentando per noi e per i romani una risorsa
importantissima.

Erica Battaglia, Presidente della Commissione Cultura e lavoro di Roma Capitale
Si definiva semplicemente un prete, in realtà era molto di più: era Don Luigi, costruttore di reti solidali, pensieri radicali e  azione condivisa a sostegno di chi nella città vive un profondo disagio sociale. Nella giornata del 25esimo della sua morte, bene ha fatto la Fondazione che porta il suo nome a ricordarlo con un convegno presso la sala Protomoteca in Campidoglio. Non fu solo fondatore della Caritas di Roma, ma anche un forte stimolo ad un generazione di volontari e amministratori locali. Fu ideatore della prima rete per combattere l'emergenza sociale e propose un metodo di azione che andava oltre il mero assistenzialismo: si chiedeva infatti dove il 'sistema' aveva fallito per lavorare sulle cause delle disuguaglianze e dell'esclusione sociale. Nel famoso convegno sui 'Mali di Roma' mise nero su bianco i ritardi delle Istituzioni sugli interventi a
beneficio delle persone a forte rischio di esclusione sociale e sulle periferie. Era il 1974, ma quel richiamo al senso alto e utile delle Istituzioni vale sempre. Monsignor Di Liegro stimoli ancora tutti noi a 'stare attenti', come diceva lui. A sporcarsi le mani, a non privilegiare le oasi di pace, ma anzi i luoghi forti perché 'provocatori di solidarietà e interventi radicali'. Come consigliera comunale della Capitale devo molto a quelle parole spesso inascoltate dalla Politica e spero veramente che le sue parole e le sue opere diventino un patrimonio intimo di chiunque rivesta un incarico politico.

Sono ogni anno quasi 46.000 bambini e adolescenti tra i 10 e i 19 anni che nel mondo si tolgono la vita, circa 1 ogni 11 minuti. Il suicidio è la quinta causa di morte più comune tra gli adolescenti dai 10 ai 19 anni e la quarta nella fascia d'età dai 15 ai 19 anni.

In prossimità della Giornata internazionale per la prevenzione del suicidio, che ricorre il 10 settembre e che ha l'obiettivo di per fare luce su un fenomeno responsabile di circa 800.000 morti, una ogni 40 secondi, il quadro che riguarda la situazione psicologica di ragazzi e adolescenti, e le richieste di aiuto è preoccupante.

Se infatti con la pandemia il timore per la salute mentale dei ragazzi è aumentato e secondo l'Istat, nel 2021 in Italia, dove in generale i suicidi sono circa 4mila ogni anno per tutte le fasce d'età, sono 220mila i ragazzi tra i 14 e i 19 anni insoddisfatti della propria vita e, allo stesso tempo, in una condizione di scarso benessere psicologico, le segnalazioni relative al suicidio non sono mai state così alte come nel 2021.

Sono state quasi 6.000 le richieste d'aiuto arrivate a Telefono Amico Italia da persone attraversate dal pensiero del suicidio o preoccupate per il possibile suicidio di un caro. Sono cresciute del 55% rispetto al 2020 e quasi quadruplicate rispetto al 2019, prima della pandemia. Il 28% è di under 26. Nel primo semestre 2022 le richieste d'aiuto sono state più di 2.700, il 28% di giovani fino a 25 anni.

Negli ultimi 10 anni gli accessi all'ospedale Bambino Gesù per aver pensato e pianificato il suicidio o averlo tentato sono cresciuti esponenzialmente, con un aumento in particolare del 75% nei 2 anni della pandemia rispetto al biennio precedente. Da 369 casi del 2018-2019 sono passati a 649 del 2020-2021, in media praticamente un caso ogni giorno.

"Le nuove tecnologie - spiega Maurizio Pompili, Professore di Psichiatria presso La Sapienza Università di Roma - danno tanto, anche in termini di prevenzione del suicidio perché si può chiedere aiuto in ogni momento, ma nascondono anche un lato meno positivo, ad esempio relativo al cyberbullismo. Bisognerebbe fare anche una formazione sull'utilizzo dei social network nelle scuole. Parlare della prevenzione del suicidio ma anche delle potenzialità e dei rischi delle nuove tecnologie".

"Il suicidio nei più giovani è un fenomeno di grande impatto, anche perché presenta una fattispecie tutta sua, non necessariamente sovrapponibile alle problematiche dell'adulto - aggiunge Pompili - spesso solo a posteriori appaiono in maniera nitida segnali anticipatori che erano stati in qualche modo criptati. Si dovrebbe fare attenzione se il ragazzo non riesce a seguire le attività scolastiche, non si applica negli sport, è ritirato, ha problematiche somatiche non ben identificabili, fa uso di sostanze in maniera importante. Bisognerebbe, inoltre, istruire i giovani a riconoscere tra i loro pari la persona che ha bisogno d'aiuto".

Photo by Dids: https://www.pexels.com/photo/depressed-female-soaking-in-bathtub-5616298/

Informazioni, servizi, risposte alle domande più frequenti sul disagio psichico: nasce Salutementale.net. Il portale, realizzato dalla ASL Roma 2 in collaborazione con Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro Onlus e Fondation d'Harcourt e curato dal Centro Studi e Documentazione (CSD) “Luigi Attenasio – Vieri Marzi”, viene gestito dal Dipartimento di Salute Mentale (DSM) in collaborazione con la cooperativa sociale integrata Il Grande Carro. L’attività del portale si inserisce in una visione della salute mentale che mette al centro la persona, con la sua soggettività, la sua storia unica e i suoi diritti di cittadinanza, nell’ottica di una sempre più avanzata integrazione sociosanitaria.

Salutementale.net è stato presentato oggi presso la Fondazione Di Liegro, alla presenza di Antonio Gaudioso, Capo della segreteria tecnica del Ministro della Salute Roberto Speranza, Alessio D’Amato, Assessore alla Sanità e Integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio, Giuseppe Gambale Direttore sanitario Asl Roma 2, Luigina Di Liegro, Segretario generale Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro, Massimo Cozza, direttore del Dipartimento Salute Mentale Asl Roma 2. Il portale è il risultato del lavoro di una redazione “integrata” composta da: 10 unità tra operatori/utenti dei Centri di salute mentale, operatori/tutor e volontari.

Il portale si propone come uno spazio che offre supporto e suggerimenti a tutti coloro che hanno bisogno di informazioni sul delicato tema della salute mentale. Se il primo beneficiario è costituito dalle persone che si trovano a vivere il disagio psichico e dalle loro famiglie, Salutementale.net rappresentare un punto di riferimento nazionale anche per operatori del settore, caregivers, esperti delle istituzioni e della politica, ricercatori, giornalisti e più in generale per i cittadini. All’interno delle diverse sezioni sono presenti notizie, ricerche, normative e sentenze nazionali e internazionali, documenti istituzionali e scientifici, eventi, novità editoriali e pubblicazioni; inoltre è editabile la mappa aggiornata di tutti i DSM presenti sul territorio nazionale, con riferimenti di posta elettronica e web.

Un’altra importante risorsa è rappresentata dalle risposte alle domande più comuni (FAQ) sulla salute mentale, nate da un confronto con le associazioni dei familiari, e realizzate attraverso un lavoro di sistematizzazione delle richieste giunte allo Sportello di ascolto, informazione e orientamento (SOSS) della Fondazione Di Liegro.

Salutementale.net intende valorizzare contenuti teorici ed esperienze che vanno nella direzione dell’innovazione organizzativa e gestionale, filtrando le informazioni basate su evidenze scientifiche e contrastando così il sempre più insidioso fenomeno delle fake news. Il portale è alimentato anche grazie alle segnalazioni di operatori del DSM, di enti pubblici, società scientifiche, associazioni di volontariato, attori della cooperazione sociale, famiglie e utenti, mettendo al centro dell’attenzione le persone con disagio mentale, le famiglie e il contesto di vita e comunitario con cui interagiscono.

La pandemia da Covid-19 ha rafforzato la necessità di tutelare al meglio le problematiche legate alla salute mentale. Per questo sono stati finanziati in legge di bilancio 38 milioni di euro destinati a rendere più efficienti i servizi psicologici in particolare per bambini, adolescenti e fasce più deboli. Inoltre, abbiamo vincolato 60 milioni a progetti regionali di qualificazione dei percorsi di cura. La Salute mentale è una delle nostre priorità e dobbiamo proseguire su questa strada tutti insieme” ha commentato il Ministro della Salute, Roberto Speranza.

Il portale si propone come uno spazio che offre supporto e suggerimenti a tutti coloro che hanno bisogno di informazioni sul delicato tema della salute mentale. Dedicato alle persone che si trovano a vivere il disagio psichico e alle loro famiglie, ma sarà un punto di riferimento nazionale anche per operatori del settore, caregivers, ricercatori e più in generale per i cittadini” ha commentato l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

La realizzazione del portale della salute mentale” ha affermato Giuseppe Gambale, Direttore Sanitario ASL Roma 2, la più grande d’Italia con un bacino di utenza di circa 1milione e 300mila abitanti “rappresenta un contributo di informazione che rientra nell’ambito degli obiettivi di prevenzione che mettiamo a disposizione di tutti”. “
Si tratta di un servizio
” ha dichiarato Massimo Cozza, Direttore del DSM ASL Roma 2 “rivolto in primo luogo agli oltre 3milioni di cittadini con disturbi psichici e alle loro famiglie, orientato a fornire una conoscenza corretta sulla salute mentale, cercando di abbattere i muri del pregiudizio”.

Oggi presentiamo un progetto che costituisce il prototipo per eccellenza di una moderna idea di integrazione sociosanitaria, a partire dalle persone e dai loro bisogni. Il portale web è costruito con un approccio umanizzante che lo rende una bussola in grado di guidare tutti i cittadini, alla larga da ogni grigiore burocratico. La Fondazione mette così a sistema e a disposizione di tutti il suo patrimonio di conoscenze, competenze ed esperienze, volgendo lo sguardo verso tutte le persone che operano e sono coinvolte nel mondo della salute mentale”, ha commentato Luigina Di Liegro, segretario generale della Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro Onlus.

Nasce a Roma “CoèSa”, Comunità è Salute - OdV, l’associazione di volontari, psicologi ed educatori che consentirà ai più giovani di lavorare sul territorio a sostegno di chi soffre di problemi di salute mentale. 

Coèsa opererà in via Ostiense, negli spazi della Fondazione Di Liegro che, con la nuova associazione di volontari, punta ad ampliare la rete sul territorio, trasmettendo anche ai più giovani la cultura della solidarietà, della partecipazione civica, mantenendo vivi la memoria e il pensiero di don Luigi. La Fondazione, dedicata al fondatore della Caritas Roma, è da sempre impegnata a supporto delle famiglie e delle persone costrette ad affrontare i problemi del disagio psichico. 

L’attività di Coèsa si svolgerà attraverso sportelli di ascolto, laboratori artistici e di socializzazione dove i ragazzi potranno sostenere i loro coetanei, occasioni di incontro sul territorio per creare sistemi integrati di servizi nella comunità contrastando le condizioni di fragilità e di svantaggio. Obiettivo dell’Organizzazione di volontariato sarà dunque la costruzione e la promozione di una comunità solidale, attiva e coesa. 

"L’Associazione CoèSa nasce dall’esigenza di porre la massima attenzione verso il disagio giovanile, vera emergenza nell’era post-Covid, e di promuovere un presidio sul territorio da parte dei più giovani per i coetanei in difficoltà. Uno studio del Garante dell’Infanzia evidenzia infatti come siano sempre più diffusi casi di giovani che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, ideazione suicidaria, autolesionismo, alterazioni del ritmo sonno-veglia, e non da ultimo, di ritiro sociale” spiega la presidente dell’Associazione CoèSa, Marta Zammuto. “Siamo consapevoli del rischio che i problemi della salute mentale di bambini e ragazzi possano diventare cronici e diffondersi su larga scala” conclude Zammuto. 

ADOLESCENZA E PREVENZIONE

Il bonus psicologo diventa realtà e potrà presto essere richiesto. Ne avrà diritto, per terapie piscologiche, chi ha un Isee fino a 50mila euro, per un contributo fino a 600 euro l'anno. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha infatti firmato il decreto di attuazione del cosiddetto Bonus Psicologo, previsto dalla Legge 15/2022 e finanziato dal Parlamento con 10 milioni di euro per l'anno 2022.

Cos'è il Bonus Psicologo
Prevede appunto un contributo economico per le persone in condizione di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica, a causa dell'emergenza pandemica e della conseguente crisi socio-economica. Il beneficio è fruibile per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia presso gli psicologi iscritti all'albo che abbiano aderito all'iniziativa tra cui il cittadino potrà
scegliere.
"Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale - ha affermato il ministro Speranza - sarà possibile, per chi ha un ISEE fino a 50mila euro, richiedere un contributo da utilizzare presso psicologi iscritti all'albo. È un primo passo. La salute mentale è uno dei grandi temi di questo tempo".

Chi ha diritto al Bonus Psicologo
Il contributo è riconosciuto, una sola volta, a chi ha un reddito ISEE non superiore a 50.000 euro, secondo precise modalità: con ISEE inferiore a 15.000 il beneficio è fino a 50 euro per ogni seduta, per un importo massimo di 600 euro per ogni beneficiario; con ISEE compreso tra 15.000 e 30.000 euro il beneficio è fino a 50 euro per ogni seduta, per un importo massimo di 400 euro per ogni beneficiario e con ISEE superiore a 30.000 e non superiore a 50.000 euro il beneficio è fino a 50 euro per ogni seduta, per un importo massimo di 200 euro per ogni beneficiario.

Come ottenere il Bonus psicologo
Le domande di accesso e il periodo di tempo nel quale presentare la domanda, in modalità telematica accedendo alla
piattaforma INPS o tramite contact center INPS, scatteranno alla pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale.
L'assegnazione del beneficio economico andrà prioritariamente alle persone con ISEE più basso e avverrà in base all'ordine  di arrivo delle domande.
A conclusione del periodo di presentazione delle domande, INPS redigerà le graduatorie, individuerà i beneficiari e comunicherà loro l'accoglimento della richiesta ed il codice univoco che, ai fini della prenotazione della sessione di psicoterapia, verrà contestualmente assegnato a ciascuno. Il contributo dovrà essere utilizzato entro 180 giorni dalla data di accoglimento della domanda.
Sarà il beneficiario a comunicare il proprio codice univoco al professionista che, erogata la prestazione, emetterà la relativa fattura caricandola sul sito dell'INPS che provvederà direttamente alla remunerazione delle prestazioni effettivamente erogate dai professionisti.

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