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"Dalla pandemia alla guerra: emarginazione fisica ed emotiva. L’impatto sul territorio raccontato dai media” 1°dicembre 2022 ore 15.30, Pontificia Università Gregoriana Piazza della Pilotta 4 - Roma

La pandemia prima, la guerra in Ucraina ora. Dalle relazioni sociali alla salute, dallo squilibrio emotivo all’emergenza umanitaria ed economica, continuiamo ad assistendo a una profonda trasformazione della società per come sino ad oggi l’abbiamo conosciuta. Ma non ne riusciamo a definire ancora gli impatti sulle persone, mentre siamo passati da un’emergenza sanitaria a una umanitaria. Eventi drammatici che hanno portato a nuove e pesanti conseguenze sociali, di cui spesso riusciamo solo a intuire i contorni.

Cosa sarà delle decine di migliaia di cittadini ucraini che hanno cercato accoglienza presso i propri parenti in Italia? Qual è lo stato di salute mentale di bambini e adolescenti, appena usciti da due anni di didattica a distanza, di socialità ridotta, di fronte al significato e agli effetti della parola “guerra” e della morte, entrate improvvisamente nel quotidiano di ognuno? Come stiamo reagendo al bombardamento dell’“infodemia”, prima sanitaria e poi bellica, cioè quella quantità eccessiva di informazioni, talvolta non accurate, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento? Quali conseguenze ha avuto l’isolamento del lockdown sugli emarginati e quali l’aumento del costo dei beni di consumo sui nuovi poveri? Quali sono le iniziative politiche da adottare perché nessuno rimanga indietro?

Sono alcune delle domande cui vogliamo rispondere con il convegno al quale parteciperanno, giornalisti, psichiatri e personaggi delle istituzioni: Alessio D’Amato, Assessore alla Sanità e integrazione socio sanitario, Prof. Giuseppe Carlo Ricciardi Università di Pavia, Dott. Alessandro Vento Osservatorio sulle dipendenze e sui disturbi psichici sottosoglia, Prof.ssa Elisa Giomi Associata in Sociologia dei processi culturali e comunicativi -Università degli Studi Roma Tre, Preside Tiziana Sallusti Dirigente Scolastico Liceo Statale Terenzio Mamiani di Roma, Dott. Pierfrancesco Demilito Responsabile Comunicazione Protezione Civile.

Nel corso dell’evento sarà assegnato il “Premio Don Luigi Di Liegro per il giornalismo e la ricerca sociale”.
Il Premio “Premio Don Luigi Di Liegro per il giornalismo e la ricerca sociale” intende dare un riconoscimento a giornalisti, scrittori e ricercatori che abbiano raccontato e descritto il mutamento della realtà sociale. Persone che abbiano manifestato, con le loro opere, il desiderio di fare al meglio il proprio lavoro e, insieme, una carica etica genuina e appassionata, lontana dall’ideologia, ma anche dal cinismo. Persone, che sappiano individuare e descrivere aspetti della realtà poco rappresentati – e in particolar modo i luoghi di confine, le zone d’ombra, le contraddizioni e i margini della realtà sociale, tanto più importante alla luce degli eventi attuali. Una riflessione che può rivelarsi utile soprattutto per le istituzioni che devono rispondere alle esigenze sociali.
Il premio intende riconoscere il lavoro di chi ha come primo interlocutore il lettore, il telespettatore, il radioascoltatore, ovvero quel cittadino che ha un crescente bisogno di democrazia, di servizi, di cultura, di autentica conoscenza dei fatti.

Segui la diretta dei lavori tramite la nostra pagina Facebook

✅𝐓𝐄𝐌𝐈 𝐄 𝐑𝐀𝐋𝐀𝐓𝐎𝐑𝐈

“Fattori di rischio di psicopatologia. Disturbi della regolazione emotiva e sociale”.
𝐷𝑜𝑡𝑡. 𝐴𝑙𝑒𝑠𝑠𝑎𝑛𝑑𝑟𝑜 𝑉𝑒𝑛𝑡𝑜 - 𝑂𝑠𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑒 𝑑𝑖𝑝𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑧𝑒 𝑒 𝑠𝑢𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑡𝑢𝑟𝑏𝑖 𝑝𝑠𝑖𝑐ℎ𝑖𝑐𝑖 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜𝑠𝑜𝑔𝑙𝑖𝑎.

“Effetti e reazioni comportamentali giovanili”.
𝑃𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒 𝑇𝑖𝑧𝑖𝑎𝑛𝑎 𝑆𝑎𝑙𝑙𝑢𝑠𝑡𝑖 - 𝐷𝑖𝑟𝑖𝑔𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑆𝑐𝑜𝑙𝑎𝑠𝑡𝑖𝑐𝑜 𝐿𝑖𝑐𝑒𝑜 𝑆𝑡𝑎𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑇. 𝑀𝑎𝑚𝑖𝑎𝑛𝑖 𝑅𝑜𝑚𝑎.

“Prossimità e comunicazione. Reti di comunicazione parallele”.
𝑃𝑟𝑜𝑓. 𝐴𝑙𝑏𝑒𝑟𝑡𝑜 𝐶𝑒𝑟𝑖𝑎𝑛𝑖 - 𝐶𝑜𝑜𝑟𝑑𝑖𝑛𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑂𝑠𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜 𝐴𝑢𝑡𝑜𝑛𝑜𝑚𝑖𝑒 𝑒 𝑇𝑒𝑟𝑟𝑖𝑡𝑜𝑟𝑖 𝐷𝑖𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑆𝑐𝑖𝑒𝑛𝑧𝑒 𝑃𝑜𝑙𝑖𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑈𝑛𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑃𝑎𝑣𝑖𝑎.

“Infodemia durante l’emergenza covid: riflessioni sul contesto europeo”.
𝐴𝑣𝑣. 𝑃𝑖𝑒𝑟𝑙𝑢𝑖𝑔𝑖 𝑀𝑎𝑧𝑧𝑒𝑙𝑙𝑎 - 𝑅𝑎𝑝𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝐼𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎𝑛𝑜 𝐶𝑜𝑚𝑖𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑀𝑒𝑑𝑖𝑎 𝑒 𝑆𝑜𝑐𝑖𝑒𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝐼𝑛𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐶𝑜𝑛𝑠𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑑’𝐸𝑢𝑟𝑜𝑝𝑎.

✅𝐏𝐑𝐄𝐌𝐈𝐀𝐓𝐈 𝐏𝐄𝐑 𝐈𝐋 𝐆𝐈𝐎𝐑𝐍𝐀𝐋𝐈𝐒𝐌𝐎 𝐄 𝐋𝐀 𝐑𝐈𝐂𝐄𝐑𝐂𝐀 𝐒𝐎𝐂𝐈𝐀𝐋𝐄

𝐷𝑜𝑡𝑡. 𝐹𝑎𝑏𝑟𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑆𝑡𝑎𝑟𝑎𝑐𝑒 - 𝑃𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑆𝐼𝐸𝑃
𝐷𝑎𝑛𝑖𝑒𝑙𝑒 𝑀𝑒𝑛𝑐𝑎𝑟𝑒𝑙𝑙𝑖 - 𝐴𝑢𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑖 “𝑇𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑖𝑒𝑑𝑒 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑒𝑧𝑧𝑎”
𝐹𝑟𝑎𝑛𝑐𝑒𝑠𝑐𝑜 𝐵𝑟𝑢𝑛𝑖 - 𝑅𝑒𝑔𝑖𝑠𝑡𝑎 “𝑇𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑖𝑒𝑑𝑒 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑒𝑧𝑧𝑎” (𝑁𝑒𝑡𝑓𝑙𝑖𝑥)
𝐷𝑜𝑡𝑡.𝑠𝑠𝑎 𝑅𝑜𝑏𝑒𝑟𝑡𝑎 𝑆𝑒𝑟𝑑𝑜𝑧 - 𝐶𝑎𝑝𝑜𝑟𝑒𝑑𝑎𝑡𝑡𝑟𝑖𝑐𝑒 𝑇𝐺𝑅 𝐿𝑎𝑧𝑖𝑜
𝐷𝑜𝑡𝑡. 𝐺𝑖𝑎𝑚𝑚𝑎𝑟𝑐𝑜 𝑆𝑖𝑐𝑢𝑟𝑜 - 𝑅𝑒𝑝𝑜𝑟𝑡𝑒𝑟 𝑇𝐺2

✅𝐒𝐎𝐍𝐎 𝐒𝐓𝐀𝐓𝐈 𝐈𝐍𝐕𝐈𝐓𝐀𝐓𝐈 𝐀 𝐏𝐀𝐑𝐓𝐄𝐂𝐈𝐏𝐀𝐑𝐄
𝑃. 𝑀𝑎𝑟𝑘 𝐴. 𝐿𝑒𝑤𝑖𝑠 - 𝑅𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑃𝑜𝑛𝑡𝑖𝑓𝑖𝑐𝑖𝑎 𝑈𝑛𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑖𝑡𝑎̀ 𝐺𝑟𝑒𝑔𝑜𝑟𝑖𝑎𝑛𝑎.
𝑀𝑖𝑔𝑢𝑒𝑙 𝐺𝑜𝑡𝑜𝑟 - 𝐴𝑠𝑠𝑒𝑠𝑠𝑜𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝐶𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝐶𝑜𝑚𝑢𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑅𝑜𝑚𝑎.
𝐴𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜 𝐷’𝐴𝑚𝑎𝑡𝑜 - 𝐴𝑠𝑠𝑒𝑠𝑠𝑜𝑟𝑒 𝑆𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑒 𝐼𝑛𝑡𝑒𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑆𝑜𝑐𝑖𝑜-𝑆𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑅𝑒𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐿𝑎𝑧𝑖𝑜.
𝑅𝑜𝑑𝑜𝑙𝑓𝑜 𝐿𝑒𝑛𝑎 - 𝑃𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒 𝐶𝑜𝑚𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑆𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑅𝑒𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐿𝑎𝑧𝑖𝑜.
𝑀𝑎𝑛𝑢𝑒𝑙 𝑀𝑎𝑔𝑙𝑖𝑜𝑐𝑐ℎ𝑒𝑡𝑡𝑖 - 𝐶𝑜𝑛𝑠𝑖𝑔𝑙𝑖𝑒𝑟𝑒 𝐷𝑒𝑙𝑒𝑔𝑎𝑡𝑜 𝐶𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑃𝑟𝑜𝑔𝑟𝑎𝑚𝑚𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐸𝑢𝑟𝑜𝑝𝑒𝑎 𝐴𝑛𝑐𝑖 𝐿𝑎𝑧𝑖𝑜.

𝐂𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐭𝐢:

𝑅𝑒𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐿𝑎𝑧𝑖𝑜

𝐈𝐧 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐚𝐛𝐨𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧:

𝐹𝑜𝑛𝑑𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛 𝑑'𝐻𝑎𝑟𝑐𝑜𝑢𝑟𝑡
𝑃𝑜𝑛𝑡𝑖𝑓𝑖𝑐𝑖𝑎 𝑈𝑛𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑖𝑡𝑎̀ 𝐺𝑟𝑒𝑔𝑜𝑟𝑖𝑎𝑛𝑎
𝐹𝑜𝑛𝑑𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐵𝑎𝑛𝑐𝑎 𝑑𝑖 𝐶𝑟𝑒𝑑𝑖𝑡𝑜 𝐶𝑜𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑑𝑖 𝑅𝑜𝑚𝑎
𝐴𝑁𝐶𝐼 𝐿𝑎𝑧𝑖𝑜
𝐶𝑜𝑚𝑢𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑅𝑜𝑚𝑎 - 𝐴𝑠𝑠𝑒𝑠𝑠𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝐶𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎
𝐻𝑜𝑡𝑒𝑙 𝐴𝑏𝑟𝑢𝑧𝑧𝑖

“Ci si trova di fronte a persone che sono passate
dal calvario del manicomio al calvario di chi si perde nella città.
E ciò riporta ad affrontare i problemi sociali connessi
a ogni forma di emarginazione e che sono al di là della psichiatria”.

Don Luigi Di Liegro

L’intervento di Anna Maria Palmieri alla 2a Conferenza nazionale per la salute mentale: “Per una salute mentale di comunità”

L’allerta sul sostegno psicologico delle persone più vulnerabili è alta. Negli ultimi giorni, dai principali Reparti di Neuropsichiatria Italiani vengono lanciati allarmi sull’incremento del disagio psichico nei giovanissimi; l’ Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e il Ministero dell’istruzione ha dato il via ad una ricerca di durata triennale sulla salute mentale dei bambini e degli adolescenti ai tempi del Covid-19; le Nazioni unite hanno lanciato un monito, con la presentazione del rapporto con le linee guida sulla salute mentale e il covid-19, esortando gli Stati membri perché diano impulso alle azioni globali per la Salute Mentale. Questi sono solo alcuni dei segnali che dimostrano come la pandemia, nostro malgrado, abbia fatto puntare un faro sulla salute mentale della popolazione come mai successo prima d’ora.

Accanto a chi oggi, a causa dei molteplici effetti diretti e indiretti della pandemia, vive per la prima volta difficoltà psicologiche, ci sono anche le persone e le famiglie per cui le nuove difficoltà psico-socio-economiche sono andate a sommarsi a quelle iniziate ben prima del marzo 2020. Per tante persone la malattia psichiatrica può essere infatti paragonata ad una realtà di povertà: sul piano personale a causa della perdita delle proprie autonomie, delle relazioni sociali e dell’isolamento conseguente allo stigma che colpisce il malato e la sua famiglia; sul piano sociale ed economico, per la difficoltà di veder riconosciuti i propri diritti umani e di cittadinanza, il diritto al lavoro, ad un abitare autonomo, ad un progetto di vita in cui sentirsi protagonisti della propria storia.

Chi si occupa di salute mentale sa quindi che la crisi è arrivata ben prima in un settore della sanità che più di altri fa i conti da anni con tagli di risorse che incidono su modalità e tempi di accesso ai servizi, sul numero di strutture territoriali, sulla gestione dell’emergenza psichiatrica, sui fondi da dedicare alle attività di riabilitazione psicosociale.

La Conferenza Nazionale per la salute mentale rappresenta per tutti gli attori coinvolti nel discorso sulla salute mentale, un momento di scambio, di bilancio, di riflessione, di proposta. E in quest’ultimo anno e mezzo più che mai, ci siamo interrogati, con un atteggiamento che in questa sede intende essere soprattutto costruttivo e generativo, se l’attore principale dei percorsi di cura dei cittadini, il nostro Sistema Sanitario Nazionale, abbia sufficienti forze e risorse per accogliere e curare l’ondata crescente di disagio psichico iniziata durante la pandemia e che con ragionevole certezza continuerà ad aumentare nei mesi seguenti.
Ma la vera domanda da porsi è: l’ente pubblico DEVE farcela da solo?

La pandemia Covid-19 ha evidenziato in modo drammatico che quando vengono meno le risorse, gli investimenti, un progetto di tutela della salute lungimirante e di prossimità, diffuso in modo capillare nei territori, la cura della salute diventa difficile, se non impossibile. Per la salute mentale questo è ancor più vero.

Ci chiediamo allora, cosa possono fare gli enti del privato sociale, le associazioni di volontariato, la associazione di utenti e familiari per farsi sostenitori e garanti di un modello di psichiatria territoriale e di comunità?

Crediamo che gli enti del terzo settore possano svolgere un ruolo decisivo nell’affrontare i problemi là dove si generano, nei territori, unendo al contributo dell’ente pubblico le altre forze della società civile, gli attori dell’assistenza informale, in una dinamica di valore complementare e che miri all’integrazione di più livelli di intervento. Questo è il modello che la Fondazione Di Liegro propone per promuovere dei sistemi di cura integrati e coerenti nella comunità e sul territorio

La Fondazione Don Luigi Di Liegro da oltre vent’anni opera nel campo della salute mentale collaborando con istituzioni pubbliche e private nella realizzazione di progetti, attività e ricerche finalizzate alla promozione del benessere psicosociale, la prevenzione del disagio psichico e la diffusione della cultura e della conoscenza della salute mentale.

Il programma di intervento della Fondazione “Volontari e Famiglie in Rete per la Salute Mentale” si articola in più attività. Tra le principali: corsi di formazione sulla salute mentale rivolti ai familiari e ai volontari da coinvolgere nelle attività a sostegno degli utenti dentro e fuori i servizi dei Dipartimenti di Salute Mentale; gruppi di sostegno ai familiari; Servizi di informazione e orientamento per i cittadini; i progetti di prevenzione e promozione del benessere psicosociale nelle scuole; attività di ricerca.

Le testimonianze degli utenti, dei familiari, dei cittadini volontari, degli operatori che la Fondazione ha raccolto nel corso dei suoi anni di attività sono molteplici. Non ultime quelle della ricerca «Reti di cura e disagio psichico» realizzata negli anni scorsi, che ha raccolto e confrontato il sapere esperienziale di utenti, familiari e mondo associativo con quello professionale di operatori e responsabili dei presidi territoriali e dei Dipartimenti di Salute Mentale dell’intera città di Roma, per un totale di oltre mille persone intervistate.

Dalle evidenze emerse dal nostro lavoro operativo e dal lavoro di ricerca, emergono gli spunti di riflessione che la Fondazione presenta al tavolo “Il ruolo delle associazioni di utenti, familiari e del volontariato nei servizi di salute mentale” della 2a Conferenza nazionale per la salute mentale: “Per una salute mentale di comunità”.

IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ ORIZZONTALE NON VA INTESO COME DELEGA MA COME CIRCOLARITÀ VIRTUOSA in cui ogni soggetto contribuisce portando la propria esperienza e competenza. Il mondo del volontariato e del privato sociale non possono e non vogliono sostituirsi all’ente pubblico. Tra di loro deve instaurarsi una effettiva collaborazione che porta alla realizzazione di un bene comune. È dove il servizio pubblico funziona bene che il volontariato riesce ad essere una risorsa di inestimabile valore.
REALIZZARE PROGETTI CHE PERSEGUANO UNA EFFETTIVA INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA PER SOSTENERE CON MAGGIORE EFFICACIA I PERCORSI DI RECOVERY. Il ruolo del privato sociale è fondamentale nello svolgere una funzione di cerniera tra servizio pubblico e territorio, per offrire maggiori opportunità di risposta ai bisogni di lavoro, casa e vita sociale. Questi sono i bisogni che i servizi territoriali faticano maggiormente a garantire.
ATTENZIONE PRIVILEGIATA ALLA FASCIA DI ETÀ GIOVANILE: PREVENZIONE, INTERVENTO PRECOCE E SERVIZI DEDICATI ALL’INFANZIA, ALL’ADOLESCENZA e AI GIOVANI ADULTI. Collaborare con le agenzie educative e di socializzazione per promuovere attività di alfabetizzazione emotiva e prosociale in un’ottica di prevenzione e di educazione al benessere psicologico. Utilizzando la metodologia della peer education e rendendo i ragazzi protagonisti della attività fatte con, da e per loro. Formazione di figure non sanitarie, come gli operatori giovanili, che vivono i giovani nei luoghi di aggregazione naturale e possano svolgere un ruolo di facilitatori e di raccordo con i servizi per i ragazzi più vulnerabili.
FORMARE E RAFFORZARE LE PRIME LINEE DELL’INTERVENTO: MEDICI DI FAMIGLIA, PERSONALE SCOLASTICO, CONSULTORI FAMILIARI ATTORI PURTROPPO ANCORA MARGINALI NELLA SALUTE MENTALE. Presidi che sono di più facile accesso per le persone e possono e dovrebbero svolgere un ruolo di antenne sul territorio. Da qui anche l’importanza di un coinvolgimento strutturato dell’associazionismo anche nelle case della salute, come strumento per intercettare il disagio e collegare i cittadini con i servizi di cure primarie e specialistici.
ACCOMPAGNARE LE FAMIGLIE E GLI UTENTI NELLA CONOSCENZA E GESTIONE DELLA MALATTIA. Coinvolgere familiari e utenti in attività formative in grado di fornire conoscenze e strumenti operativi. Considerare gli utenti e le famiglie come portatori di risorse oltre che di bisogni e valorizzarne il sapere esperienziale. Agevolare le misure che permettono l’effettiva realizzazione del “dopo di noi”.
COINVOLGERE LA CITTADINANZA. INFORMARE, FORMARE E SENSIBILIZZARE LA COMUNITÀ. Riprendendo il titolo di questa seconda conferenza: Per una salute mentale di Comunità: per Comunità si intende un “Insieme di persone unite tra di loro da rapporti sociali, linguistici e morali […], da interessi”. È solo coinvolgendo tutti i cittadini, tutti gli appartenenti alla comunità locale, nel discorso sulla salute mentale, che quest’ultima può diventare un interesse della comunità e la comunità un luogo di effettiva integrazione e strumento per la lotta allo stigma e alla discriminazione delle persone con disagio psichico.

È solo amore se amore sai dare. Quel fare amore che è azione, che si manifesta nella cura di se stessi e degli altri. Partecipando alla riffa ti prenderai cura delle persone che soffrono di disagio psichico, sostenendo i progetti di inclusione e la concreta battaglia contro lo stigma che la Fondazione porta avanti da più di vent’anni. Inoltre, parteciperai all’estrazione di premi di benessere scelti con cura per te:

L’estrazione dei biglietti vincitori si terrà durante La musica che tutto cambia il prossimo 14 febbraio: una serata di arte e solidarietà nella prestigiosa cornice del Conservatorio di Santa Cecilia (via dei Greci, 18 - Roma). Con l’ingresso alla serata di San Valentino è compreso un biglietto alla riffa.

I BIGLIETTI DELLA RIFFA

Per acquistare i biglietti della riffa scrivici su segreteria@fondazionediliegro.it, chiamaci allo 06 6792669 o passa in Fondazione in via Ostiense 106 - Roma

La Fondazione è lieta di presentare il concerto dei Briganti Pizzicati, il gruppo musicale del nostro laboratorio di arte terapia e socializzazione, nella prestigiosa cornice del Conservatorio di Santa Cecilia (via dei Greci, 18 - Roma).

I Briganti Pizzicati si esibiranno il 14 febbraio prossimo alle 19.00. La scelta della data non è casuale, ma evocativa. Il tema della serata sarà l’amore, quell’amore che si manifesta nella cura di se stessi e degli altri; cura che significa azione, verso il proprio (e altrui) benessere psicosociale.

La vera protagonista della serata sarà l’arte e il suo valore materiale e immateriale di cura e inclusione. Oltre alle musiche dei Briganti Pizzicati, in collaborazione con Musica in Cammino, ci saranno incursioni poetiche e teatrali, frutto del lavoro svolto in altri laboratori di arte terapia, nell’ottica di una collaborazione creativa che ne metta in luce il loro valore tecnico riabilitativo. Ci sarà, inoltre, la straordinaria esibizione di uno studente di alta formazione del Conservatorio di Santa Cecilia.

PRENOTA IL TUO POSTO

Ingresso a La musica che tutto cambia con donazione:  dona qui.

Con l'ingresso al concerto si avrà diritto a un biglietto della nostra Riffa di solidarietà: potrai, quindi, partecipare all’estrazione di Premi di benessere scelti per te, scoprili qui; ma, soprattutto, ti prenderai cura delle persone che soffrono di disagio psichico, sostenendo i progetti di inclusione e la concreta battaglia contro lo stigma che la Fondazione porta avanti da più di vent’anni.

Per prenotare il tuo biglietto: scrivici su segreteria@fondazionediliegro.it, chiamaci allo 06 6792669 o fallo online cliccando qui.

IL PROGRAMMA

La serata musicale sarà condotta da Adriana Pannitteri, giornalista del TG1 molto sensibile e attenta al tema della salute mentale. La regia sarà a cura di Franco Pennacchi.

Con il teatro combattiamo lo stigma del disagio psichico. Il nostro laboratorio è un faro contro l'indifferenza verso un argomento troppo spesso lasciato nell'ombra dai media, dalla politica, dall'economia.

Lottiamo per mantenere aperti i pochi luoghi che sentono e accolgono questa emergenza.  Abbiamo bisogno del vostro sostegno perché siamo convinti che restituire benessere a una sola persona migliori la salute dell'intera comunità.

Siamo la Compagnia Strambo Teatro. Alcuni di noi sono alti, alcuni bassi, altri ancora giovani, anziani, testardi, energici, calmi, golosi, sportivi, amanti del mare, della montagna, dell’arte.

Alcuni di noi, poi, soffrono di un disagio psichico.

La nostra casa è la Fondazione Di Liegro.  Da più di vent'anni dà voce agli invisibili. Senza mai arrendersi realizza attività, progetti, ricerche: tutte per creare quella rete di supporto per le persone con disagio psichico e i loro familiari, perché non siano più esclusi.

Il nostro laboratorio di teatro è una di queste. Qui siamo diventati una compagnia. Qui le nostre differenze sono diventate collante, qui ci siamo liberati dalle etichette.

Qui siamo insieme. Qui siamo attori.

Tutte le settimane ci riuniamo in Fondazione per sudare, sorridere, recitare, creare. Insieme costruiamo lo spettacolo che portiamo in scena a fine anno, insieme ci emozioniamo, insieme siamo più forti. Il teatro ci fa bene e non possiamo più farne a meno. E’ la nostra casa.

Il teatro ci ha cambiato la vita. In meglio. E’ stato un antidoto contro l’isolamento, un moltiplicatore di autostima, uno strumento per combattere l’esclusione sociale determinata dallo stigma del disagio psichico. E’ stato un immenso e prezioso facilitatore di crescita personale e relazionale.

Qui, oltre il nostro, ci sono ogni giorno laboratori di arte terapia e socializzazione. La salute mentale è la loro battaglia e la lotta all’emarginazione è talmente potente da riuscirla a respirare. Qui, siamo una famiglia. E ci riconosciamo.

Quest’anno il nostro laboratorio di teatro non riesce a partire. La Fondazione non può sostenere tutte le spese necessarie e noi non ce la facciamo ad aiutarla con solo le nostre forze.

Con il vostro sostegno potremo riaprire le porte di casa, arredare gli ambienti con una bellissima scenografia, continuare a lavorare con il nostro regista Roberto e salire sul palcoscenico di un teatro “vero” a fine anno!

Abbiamo bisogno di voi per andare in scena!  

Anche una piccola donazione può aiutarci a raggiungere l'obiettivo. Se non puoi fare una donazione, puoi magari condividere la campagna e contribuire a diffondere il messaggio.

A partire dal 19 ottobre si terrà la XIII edizione del consueto corso di formazione "Volontari e famiglie in rete per la Salute Mentale" promosso dalla Fondazione, dal titolo: "Stili di vita per il benessere in adolescenza". Nove incontri rivolti a chi è interessato ad approfondire gli argomenti del volontariato per la salute mentale.

In particolare, il tema di quest'anno è incentrato sull'adolescenza e gli stili di vita per il benessere. Protagonista sarà la rete dei rapporti e delle esperienze vissute dall’adolescente; reti che, oltre ad essere psicologiche ed affettive, sono anche culturali e sociali: la famiglia, la scuola, il gruppo dei coetanei.

Gli incontri si terranno presso la sede della Fondazione Di Liegro, in via Ostiense, 106 - Ingresso Centrale Montemartini - La sede è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici: fermata della metropolitana linea B Garbatella.

Scarica il programma degli incontri

Per iscriversi:

Compila il Modulo scaricabile da inviare a segreteria@fondazionediliegro.it

Oppure

iscriviti online cliccando qui

Il costo dell’intero corso è di 50 euro. Si può saldare il primo giorno del corso.

Sono aperte le iscrizioni all'XI edizione del Premio di poesia internazionale intitolato a Don Luigi. Il Premio nasce per promuovere i valori di solidarietà e accoglienza che furono propri dell’opera di Don Luigi, nonché lo studio e la valorizzazione dell’arte letteraria quale strumento di emancipazione dello spirito e di affinamento della percezione della realtà, riservando una specifica attenzione allo sviluppo culturale e morale delle giovani generazioni.

La scadenza per la presentazione delle opere è il prossimo 16 febbraio 2020. La cerimonia di premiazione si svolgerà nel mese di giugno 2020 a Roma.

Sono ammesse opere di autori italiani e stranieri, scritte in lingua italiana, in dialetto o lingua straniera, purché riportanti a fronte la traduzione in italiano, che non si siano classificate al primo posto in altri concorsi letterari.

Il Premio si articola in due sezioni:

Scarica il BANDO E REGOLAMENTO COMPLETO

Iscriviti online (modalità consigliata) o scarica il modulo di iscrizione invialo compilato a premiopoesiadiliegro@libero.it

Sabato 23 novembre si è tenuto il terzo incontro del nostro consueto corso di formazione. Il focus di quest'anno sono gli Stili di vita per il benessere in adolescenza.

Le sedie in cerchio. Genitori, parenti, psicologi, psicoterapeuti, studenti, operatori nel sociale. Il tema è l’adolescenza nel ciclo di vita della famiglia. Il dialogo parte da un video con i racconti in prima persona di ragazzi che vivono con disagio, talora con un disturbo psicologico, il difficile processo di trasformazione che porta verso l’età adulta.

Poi i genitori – sono le madri in stragrande maggioranza- raccontano i loro percorsi travagliati, che in diversi casi cominciano dalla loro stessa adolescenza problematica, segnata da genitori disfunzionali. Le zone d’ombra che emergono si diradano nel gruppo, che ascolta, comprende, condivide, sostiene, suggerisce, accompagnato dagli esperti presenti.

Cambiare la prospettiva, trovare il coraggio di trasformare le proprie idee, mutare il proprio sguardo sui figli, avere fiducia in loro, stare con loro per vincere insieme la paura del vivere che riguarda tutti: adolescenti, genitori, operatori. Perché la paura è sempre accompagnata dalla speranza, speranza di essere ancora in tempo, di poterci riuscire.

Il prossimo incontro, sabato 30 novembre, avrà come tema la salute attraverso l’integrazione. Vi aspettiamo per un altro momento di crescita personale e collettiva.

 

Il prossimo 12 novembre, dalle 10.00 alle 13.00, si terrà in Fondazione un convegno che esplorerà il tema della detenzione e del disagio psichico: "Dalla comunità alla Rems, passando per il carcere. Il viaggio di una madre nel buio delle istituzioni" . La proiezione del docufilm Io combatto di Loretta Rossi Stuart sulla storia di suo figlio Giacomo sarà, inoltre, lo spunto per una successiva tavola rotonda di approfondimento con i media.

Con l’approvazione della legge del 30 maggio 2014 n. 81 si converte, con modificazioni, il decreto-legge 31 marzo 2014, n. 52, recante “disposizioni urgenti in materia di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari”. Ed è così che dal 31 marzo 2015 vengono chiusi gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (O.P.G.) favorendo il passaggio alle Rems, (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza). Le Rems sono strutture sanitarie di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali (infermi di mente) e socialmente pericolosi.

Dal momento in cui Loretta Rossi Stuart a settembre scorso ha deciso di denunciare pubblicamente l’ingiusta detenzione del figlio Giacomo Sy, ad oggi, non arrivano ancora risposte sulla confusa situazione che riguarda le liste di attesa di ingresso alle Rems.

Il convegno si pone l’obiettivo di attivare una comunicazione tra gli attori in campo, atto a favorire la necessaria evoluzione della riforma che ha portato alla chiusura degli O.P.G. un iter che in questo momento di stasi, provoca il non rispetto e la non tutela dei diritti umani. Giacomo e sua madre, affiancata e sostenuta da associazioni e figure che hanno abbracciato questa causa, si fanno portavoce di un’ingiustizia che riguarda molte altre persone e chiedono soluzioni a beneficio delle tante categorie coinvolte e danneggiate da questo stato di cose, nonché delle generazioni future.

La giornata sarà così strutturata:

Scarica il programma completo

Rountable Economy around Humanity

Il 24 ottobre, dalle 15.00 alle 18.00, si terrà la tavola rotonda Economy Around Humanity - 2030 Agenda Goals' Tools. Mercato Privato e Terzo settore danno vita alla prima piattaforma di comunicazione Digitale e Social Resposanbility.

L'idea del progetto è quella di creare un sistema di network tra Aziende pubbliche, private e del Terzo Settore; mirando alla realizzazione di un'innovazione sostenibile di rete, si propone la realizzazione di quattro obiettivi in altrettante aree di interesse.

Durante la tavola rotonda, insieme ai primi contributori (Diversity Opportunity, Arkage, Croce Rossa Italiana, DiTES, HUMAN FOUNDATION, CARIS, DRESS FOR SUCCESS Rome, discuteremo di:

Economy Around Humanity – 2030 Agenda Goals’ Tools apre il dialogo ad un confronto diretto e connesso, immediatamente operativo, attraverso metodi e tools della nuova tecnologia.

Ascolto, orientamento e informazione per i
Problemi di
Salute Mentale
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