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Roma, 30 gennaio 2023 - Sono aperte le iscrizioni al corso di formazione per volontari, familiari, youth workers e operatori per la Salute Mentale promosso dalla Fondazione don Luigi Di Liegro e dalla Fondation d'Harcourt, con il sostegno della Regione Lazio. Il corso si terrà nei sabati dal 17 febbraio al 20 aprile. Otto lezioni tenute da esperti che mirano a formare i partecipanti sulle problematiche giovanili, inclusi bullismo e dipendenze, promuovendo una rete di supporto psicosociale.

Roma, 28 dicembre 2023 - In questo articolo Luigina Di Liegro, segretario generale della Fondazione Di Liegro, mette in luce la "depressione natalizia" e l'importanza dell'assistenza a chi soffre di disagio psichico. Ricorda l'impegno di Don Luigi Di Liegro, fondatore della Caritas Diocesana di Roma, per il sostegno continuo ai bisognosi. Coglie così l'occasione per annunciare l'inizio dei corsi 2024 della Fondazione Di Liegro per formare volontari e famiglie nella rete di sostegno alla salute mentale.

“Credo che la nostra solidarietà sia semplicemente un canale attraverso il quale la gente deve accorgersi della solidarietà di Dio nei confronti dell’uomo. Credo alla celebrazione di Dio nei sacramenti, che infondo è celebrazione e contemplazione di questo amore infinito di Dio per l’uomo, soprattutto per l’uomo che si sente disperato, sconfitto anche dai conflitti e dalle tensioni della vita. E Dio ha mandato il suo figlio unigenito Gesù Cristo perché si incarnasse in questi problemi, si incarnasse in questa storia di disperazione e di speranza, per aiutare l’uomo ad accorgersi che Dio non è lontano, ma è sempre incarnato, è ormai un Dio presente, cioè un Dio che si fa servo dell’uomo”.

Don Luigi, 6 aprile 1990

Il Natale occupa un posto centrale nel pensiero e nell’azione di Don Luigi Di Liegro. Rimanda al mistero dell’Incarnazione di Gesù, attraverso il quale Dio entra nella storia delle persone, si rende visibile, si fa prossimo. A partire da questo mistero, Dio - per usare le parole di Don Luigi - non è più un principio astratto, un’idea, ma una realtà della quale è possibile fare esperienza. Dio lo puoi ascoltare, Dio lo puoi vedere perché si è fatto uomo in Gesù. L’umanità di Gesù è il volto di Dio. Questo mistero - che è al centro della fede cristiana insieme al grande mistero della Trinità, che è il mistero della relazione - non è però per don Luigi qualche cosa che riguarda solo Dio. Questo mistero del farsi prossimo di Dio nei confronti dell’uomo riguarda da quel momento in poi anche noi. Perché anche noi siamo adesso chiamati a farci prossimo, ad incarnarci, a portare l’amore dentro la vita concreta delle persone, nei loro bisogni, nelle loro domande. Che dobbiamo anzitutto discernere, saper riconoscere. Perché attraverso la nostra vicinanza, attraverso la nostra presenza, attraverso il nostro condividere, le persone possano anche oggi, lì dove sono, fare esperienza dell’amore di Dio che salva. Che salva ogni volta che la condivisione, la fraternità, prendono il posto della solitudine. Si capisce così perché per don Luigi la carità non sia mai stata solo questione di vestiti da offrire, di pacchi da donare. La beneficienza non basta a salvare le persone, è solo l’amore che salva. Ma l’amore di Dio per arrivare alle persone ha bisogno del nostro amore, della nostra presenza, della nostra incarnazione. La credibilità del Natale passa per ciascuno di noi.

Nell’ambito della prevenzione della contenzione, il reparto ospedaliero di SPDC del San Filippo Neri dell’Asl Roma 1, in collaborazione con la Fondazione Internazionale don Luigi Di Liegro, propone un progetto pilota volto a costruire un percorso di rete contro l’isolamento che possa aiutare le persone ricoverate a vivere meglio una situazione di per sé complessa.

All’interno del progetto è prevista l’attivazione di un processo che non sia esclusivamente sanitario, ma anche sociale e di sostegno alle abilità relazionali e di efficacia personale, rispettando la condizione di fragilità dei partecipanti e valorizzandone le risorse. Nella comunicazione mediata dall’arte (musica, pittura, oggetti di lavorazione manuale, scrittura e lettura, movimento corporeo, ecc) si rende possibile lo scambio, e il professionista si fa mediatore della comunicazione interpersonale nel gruppo.

I contenuti e la forma dei laboratori sono stati pensati e scelti per favorire la socializzazione fra i partecipanti, l’ascolto e il riconoscimento reciproco, rispettando lo spazio individuale di ciascuno e la libera scelta di non partecipare oppure semplicemente osservare, a seconda del sentire dei partecipanti. Si vuole quanto più favorire un clima di armonia e accettazione reciproca.

Ciascun incontro ha una propria completezza in considerazione del fatto che la composizione del gruppo è in continua variazione. E’ lasciata agli utenti la libertà di partecipare o meno di volta in volta.

Il progetto Art4Me mette in relazione la salute mentale e l'arte e mira a creare un'opportunità unica per fornire una nuova piattaforma per la condivisione delle conoscenze al di là delle frontiere e delle parti interessate, e un percorso per una migliore responsabilizzazione dei cittadini con o a rischio di avere problemi di salute mentale. È quindi necessaria una lunga serie di nuovi strumenti per affrontare la salute mentale. Mentre l'arte e l'espressione creativa sono state un elemento centrale della cultura europea per millenni, l'uso dell'arte come strumento per la salute mentale è stato scarsamente mappato e le esperienze spesso non condivise.

Il progetto si propone di:

Al fine di prevenire l'isolamento e la marginalità sociale, il progetto propone l'attivazione di un servizio di ascolto e assistenza sul territorio, che fornisce informazioni sui servizi di salute mentale, orienta gli utenti e li supporta nella definizione di un progetto personalizzato con i servizi territoriali.

Per sensibilizzare la cittadinanza sulla salute mentale, il progetto organizza corsi di formazione, informazione e convegni annuali su tematiche come il Recovery e le dipendenze. Gli obiettivi formativi includono la creazione di un gruppo di volontari per facilitare l'inserimento sociale e il percorso terapeutico delle persone con disagio psichico attraverso laboratori di socializzazione, come teatro, musica, fotografia e arte-terapia.

Al fine di contrastare la solitudine dei familiari delle persone con disagio psichico, il progetto promuove gruppi di auto-aiuto con incontri settimanali e supervisione mensile da parte di professionisti, come psichiatri e psicologi, per fornire un sostegno solidale e condividere esperienze.

Il progetto è concepito seguendo un approccio di Recovery, che mira a restituire agli utenti un ruolo attivo, trasformandoli da destinatari passivi a protagonisti coinvolti nelle proprie scelte e impegnati a sviluppare appieno le proprie potenzialità.

Premio amico della famiglia 2009 alla Fondazione Di Liegro per il progetto Famiglie in Rete

L’area di intervento del progetto è stata in prevalenza la zona ASL Roma 2, ma si è rivolta alla cittadinanza di tutto il territorio di Roma Capitale. Il progetto ha permesso un ampio coinvolgimento dell’utenza, dei familiari, della cittadinanza e istituzioni. Le attività implementate rappresentano in gran parte degli esempi di buone pratiche replicabili e esempio di partecipazione civica, empowerment e inclusione sociale di persone isolate o in difficoltà. Le attività sono gratuite per i partecipanti, aperte a tutta la cittadinanza, sostenute da un sistema di monitoraggio e da un uso dei sistemi a tutela della privacy individuale.

Dalle attività progettuali sono emerse sicuramente delle buone prassi nel campo della salute mentale, come l’efficacia restituita alle persone con disagio attraverso la creazione di spazi di socializzazione inclusivi. Infatti, spesso nei servizi di salute mentale le attività laboratoriali sono esclusive per chi ha una diagnosi psichiatrica e le persone rischiano di essere ghettizzate e autoescludersi. Sostenere attività non solo professionalizzanti con maestri d’arte ma anche di socializzazione con volontari e operatori non clinici permette un migliore utilizzo dello strumento es. artistico a favore della riabilitazione e dell’acquisizione di sicurezza da parte della persona. Un’altra buona prassi è favorire l’incontro di familiari di utenti che provengono da diversi contesti: attraverso il confronto e la rete fra persone che affrontano le stesse difficoltà di caregiving è sicuramente un elemento di aiuto per la famiglia intera e la valorizzazione delle risorse.

Roma, novembre 2023 - RomaSette Avvenire torna sulla attività della Fondazione Di Liegro per favorire la socializzazione e contrastare l'isolamento dei pazienti ricoverati nel Servizio di Psichiatria, Diagnosi e Cura (SPDC) dell'Ospedale San Filippo Neri di Roma.

Il pezzo racconta del un progetto pilota, promosso da ASL Roma 1 e finanziato dalla Regione Lazio, gestito dalla Fondazione Don Luigi Di Liegro, che utilizza l'arteterapia per sostenere la salute mentale dei pazienti psichiatrici dell'ospedale San Filippo Neri. Attraverso laboratori di musica, lettura e pittura, il progetto mira a ridurre l'isolamento dei pazienti e limitare l'uso di contenzioni fisiche. Offre un percorso sociale per i pazienti, promuovendo un ambiente non giudicante e aperto all'espressione personale. L'obiettivo è di ridurre la "contenzione meccanica" e migliorare le strategie di intervento in emergenza, soprattutto dopo l'aumento dei disturbi psichiatrici gravi post-pandemia. A questa attività la Fondazione affianca il SOSS, sportello di Orientamento e Supporto Sociale attivo da assi, che diventa un utile strumento per i parenti dei pazienti.

Roma, 9 novembre 2023 - Parlare di bullismo e isolamento sociale con i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado. La Fondazione Don Luigi Di Liegro lancia un ciclo di incontri per favorire la consapevolezza dei più giovani sulle tematiche di inclusione sociale e accettazione delle diversità. Oggi si è tenuto il primo incontro con ospite Guglielmo Scilla, in arte Willwoosh.

Il programma degli incontri è:

Roma, ottobre 2023 - Favorire la socializzazione e contrastare l'isolamento dei pazienti ricoverati nel Servizio di Psichiatria, Diagnosi e Cura (SPDC) dell'Ospedale San Filippo Neri di Roma, fornendo un supporto anche alle famiglie. È questo l’obiettivo primario del progetto pilota promosso dalla Asl Roma 1 Dipartimento Salute Mentale (DSM) finanziato dalla Regione Lazio, che ha affidato alla Fondazione Don Luigi Di Liegro le attività laboratoriali di riabilitazione presso l’SPDC del San Filippo e l’acquisto dei materiali che favoriscano la permanenza dei pazienti nei reparti SPDC del DSM, sia del San Filippo Neri che del Santo Spirito. L’iniziativa è stata avviata durante il mese di ottobre.

Ascolto, orientamento e informazione per i
Problemi di
Salute Mentale
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