LA FONDAZIONE DI LIEGRO E LA FONDATION D'HARCOURT
Presentano:
“SU LA MASCHERA : MUSICA IN PIAZZA !!! ” - L’ARTE DI CONDIVIDERE E CREARE
Spettacolo del Laboratorio di Teatro, condotto da Roberto Baldassari, e del Laboratorio di Musica Condotto da Marco Soricetti.
Lo spettacolo racconta le dinamiche, le relazioni e ciò che accade all’interno di un Laboratorio artistico come il nostro.
Fate musica? Fate teatro? Cantate? Recitate? Insomma che fate?
Per rispondere a queste usuali domande che spessissimo vengono rivolte a chi ci guarda dall’esterno, gli “attori” e i “cantanti” della Fondazione calzeranno la maschera, impugneranno il microfono e sveleranno tutti i loro segreti!
Vi attendiamo numerosi Lunedì 20 MAGGIO alle ore 18.00 presso TEATRO DE’ SERVI in via del Mortaro 22, Roma.
Per prenotare il tuo posto scrivici a segreteria@fondazionediliegro.it o chiamaci allo 06 6792669.
Per accedere, dona 10 euro o più a sostegno dell'arteterapia.
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I Gruppi di Psicoanalisi MultiFamiliare sono un contesto nel quale le famiglie si riuniscono per fare esperienze terapeutiche arricchenti. Negli incontri ciascun partecipante potrà sviluppare nuove risorse emotive e condizioni migliori per gestire i conflitti che vive con gli altri e quelli che ha vissuto e che vive con se stesso.” Il gruppo è composto da più famiglie e partecipano più membri per ciascuna famiglia.
Riportiamo il calendario degli incontri del Gruppo cittadino di Psicoanalisi Multifamiliare, realizzato in collaborazione con Asl Roma 2, che si terranno tra marzo e luglio 2024 presso la sede della Fondazione Don Luigi Di Liegro in via Ostiense 106 Roma.
I gruppi riprenderanno a settembre con cadenza ogni due settimane.
Per informazioni o iscrizioni contattaci allo +39 06 6792669 o scrivici a segreteria@fondazionediliegro.it
"Ci sono pochi luoghi in una vita, forse persino uno solo, in cui succede qualcosa; dopodiché ci sono tutti gli altri luoghi."
(Alice Munro)
Il pensiero messo in fuga. O fuori uso. Il pensiero rientrato. Il pensiero disturbato da qualcosa d'indicibile. Il pensiero ricreato. Compatto. Adulto. Questo centro diurno è il grembo dei pensieri. Ma anche dell'impegno dei pensieri. Le attività. I confronti. I colloqui. Ci permettiamo di essere impazienti di crescere, di concentrarci, d'incontrarci. E quando questo avviene, l'incontro, ci mostra a non temere il caos, ma a danzare con il caos. Perché lo si respira nell'aria il tumulto di pensieri impegnati. Il centro diurno ridefinisce le nostre priorità. E noi impariamo, attraverso l'impegno dei pensieri, a orientare la forza vitale che è in noi. A sprigionare quell'energia che si libera con l'altro, qui ed ora.
Silvia Bove
*in copertina il dipinto "Come mi vedo attraverso di te" opera dell'autrice stessa.
Roma, 15 marzo 2024 - Aiutare le famiglie che vivono al proprio interno situazioni di disagio mentale, spesso aggravate da pesanti conflitti intra-familiari. Questo l'obiettivo principale del Gruppo di Psicoanalisi Multifamiliare (GPMF), il nuovo progetto promosso dalla Fondazione Don Luigi Di Liegro in collaborazione con la ASL Roma 2. Il gruppo si riunisce per la prima volta il 15 marzo nella sede della Fondazione.
In occasione dei 50 anni dal celebre convegno "Sui mali di Roma" fortemente voluto da Don Luigi, riportiamo qui un estratto delle sue considerazioni.
(…) Qui scopriamo la vera origine dell’incontro dei cristiani di Roma sulle attese di giustizia e carità svoltosi dal 12 al 15 Febbraio 1974. La città non è vista e sentita come il momento più significativo di un impegno e di una circolazione di valori comunitari; non è vista quasi mai come il supporto fisico murato dallo spirito di carità; è vista invece come luogo di consumo dei valori, di qualcosa che, non si sa bene chi, deve dare a tutti per le loro esigenze e per le loro aspirazioni. Religione di consumo e città come ambiente di consumo.
Da questa consapevolezza è nata l’idea e l’esigenza di un incontro, di tipo assembleare, che offrisse a tutte le componenti la possibilità della comunità diocesana di Roma, di una riflessione sulla città e sulla responsabilità, i doveri che, per ogni cristiano, scaturiscono dalla fede di fronte alla comunità. La mobilitazione e l’animazione di tutta la comunità ecclesiale romana è stato l’obiettivo di fondo del convegno, volendo costituire un risveglio interiore, personale e comunitario, da porre a monte di qualsiasi ulteriore applicazione operativa.
L’annuncio di un incontro dei cristiani di Roma sulla loro città fu accompagnato da un’analisi della situazione della città, analisi che ha avuto un’eco enorme ed ha suscitato interpretazioni e polemiche talvolta fuori posto. Il senso dell’analisi è ben diverso da una facile e sterile denuncia. Massicce deformazioni hanno sconvolto talmente l’aspetto fisico, sociale e morale della città di Roma, che i suoi abitanti trovano difficoltà a riconoscersi in essa. L’immagine di una città cresciuta troppo in fretta ed all’insegna dell’egoismo e della speculazione, presenta una densità di implicazioni e di problemi tali sul piano urbanistico e dell’assetto del territorio, sul piano dei trasporti e del traffico, su quello delle attrezzature e dei servizi civili, che il processo in atto rischia di dequalificare il modo di vivere di una popolazione, compromettendone il grado stesso di civiltà.
Se si cerca di superare il momento della denuncia pur necessaria se ordinata alla riconciliazione e alla conversione, e si affronta il discorso di una precisa ricerca della responsabilità, la pubblica amministrazione non può certo sottrarsi al riconoscimento di una sua insufficiente presenza; si individueranno i condizionamenti e gli indirizzi del potere economico protagonista di determinate scelte, ma si dovrà anche prendere atto che certe esperienze di sfruttamento perpetrate contro la città sono anche frutto dell’assenteismo e dell’egoismo di molti, di quella maggioranza eufemisticamente detta «silenziosa». Un silenzio che, se non è sempre consenso, è, comunque, una forma di apatia, di mancanza di vigilanza, di dimissione di responsabilità, di rinuncia all’impegno.
Tale situazione non può non essere analizzata se si vuole iniziare un’opera di rinnovamento e di riconciliazione per una città diversa, non attraverso discorsi moralistici, ma con profondi mutamenti di comportamento e di strutture sociali ed economiche.
È chiaro che si tratta di un punto di partenza, di un gesto profetico. Ritorna, nelle parole conclusive del Card. Poletti, la sottolineatura dello spirito dell’incontro e cioè «di esaminare, in ciascuno di noi e quindi anche comunitariamente, se nella città di Roma la Chiesa sia pienamente o no fermento di salvezza». Il Giovedì Santo 1971, in questa stessa chiesa, Paolo VI pose ai cristiani la domanda: «Possiamo noi dire che la Chiesa di Roma eccelle nella carità?».
Il discorso, allora, è e vuole essere un discorso di «conversione» e non di polemica sociale e politica. Vogliamo una città diversa, una città nuova, che appartenga a tutti perché fatta da tutti. Una città che sia la città del dialogo, tra i suoi cittadini, tra fede e tecnica, tra aspirazioni e impegni, tra Chiesa e città, tra vescovo e comunità cristiana locale, riscoprendo in questo dialogo la vocazione specifica della Diocesi del Papa di essere al servizio del dialogo con tutte le chiese locali sparse per il mondo.
Mons. Luigi Di Liegro
Da «La rivista del clero italiano», Marzo - Aprile 1974
Roma 17 febbraio 2024 - Presso la Fondazione Don Luigi Di Liegro, si è tenuta la prima lezione del corso "Il disagio giovanile nella contemporaneità: la rete che cura", rivolto a volontari, famiglie e servizi territoriali per la salute mentale. Erano presenti il segretario generale della Fondazione Don Luigi Di Liegro, Luigina Di Liegro, l'assessore regionale all'Inclusione sociale e Servizi alla persona della Regione Lazio, Massimiliano Maselli e Chiara Rogora, psicologa e psicoterapeuta, Dsm Uoc Asl Roma 2, Tutela Salute Mentale e Riabilitazione Età Evolutiva.
Roma 19 febbraio - A cinquant’anni dal convegno sui “Mali di Roma”, il 19 febbraio presso l'Aula della Conciliazione del Palazzo Apostolico Lateranense, la Diocesi di Roma propone un nuovo momento di ascolto e di confronto dal titolo (Dis)uguaglianze.
L’evento vedrà gli interventi del cardinale vicario Angelo De Donatis, del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e del vice-sindaco di Roma Silvia Scozzese; di don Federico Corrubolo, docente di Storia moderna e contemporanea all’Istituto Ecclesia Mater; di Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio; di Giuseppe De Rita, sociologo e fondatore del Censis; di Luigina Di Liegro, segretario generale della Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro; di Pierciro Galeone, vicepresidente della Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro; di Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma.
Roma, 30 gennaio 2023 - Sono aperte le iscrizioni al corso di formazione per volontari, familiari, youth workers e operatori per la Salute Mentale promosso dalla Fondazione don Luigi Di Liegro e dalla Fondation d'Harcourt, con il sostegno della Regione Lazio. Il corso si terrà nei sabati dal 17 febbraio al 20 aprile. Otto lezioni tenute da esperti che mirano a formare i partecipanti sulle problematiche giovanili, inclusi bullismo e dipendenze, promuovendo una rete di supporto psicosociale.
Roma, 28 dicembre 2023 - In questo articolo Luigina Di Liegro, segretario generale della Fondazione Di Liegro, mette in luce la "depressione natalizia" e l'importanza dell'assistenza a chi soffre di disagio psichico. Ricorda l'impegno di Don Luigi Di Liegro, fondatore della Caritas Diocesana di Roma, per il sostegno continuo ai bisognosi. Coglie così l'occasione per annunciare l'inizio dei corsi 2024 della Fondazione Di Liegro per formare volontari e famiglie nella rete di sostegno alla salute mentale.
“Credo che la nostra solidarietà sia semplicemente un canale attraverso il quale la gente deve accorgersi della solidarietà di Dio nei confronti dell’uomo. Credo alla celebrazione di Dio nei sacramenti, che infondo è celebrazione e contemplazione di questo amore infinito di Dio per l’uomo, soprattutto per l’uomo che si sente disperato, sconfitto anche dai conflitti e dalle tensioni della vita. E Dio ha mandato il suo figlio unigenito Gesù Cristo perché si incarnasse in questi problemi, si incarnasse in questa storia di disperazione e di speranza, per aiutare l’uomo ad accorgersi che Dio non è lontano, ma è sempre incarnato, è ormai un Dio presente, cioè un Dio che si fa servo dell’uomo”.
Don Luigi, 6 aprile 1990
Il Natale occupa un posto centrale nel pensiero e nell’azione di Don Luigi Di Liegro. Rimanda al mistero dell’Incarnazione di Gesù, attraverso il quale Dio entra nella storia delle persone, si rende visibile, si fa prossimo. A partire da questo mistero, Dio - per usare le parole di Don Luigi - non è più un principio astratto, un’idea, ma una realtà della quale è possibile fare esperienza. Dio lo puoi ascoltare, Dio lo puoi vedere perché si è fatto uomo in Gesù. L’umanità di Gesù è il volto di Dio. Questo mistero - che è al centro della fede cristiana insieme al grande mistero della Trinità, che è il mistero della relazione - non è però per don Luigi qualche cosa che riguarda solo Dio. Questo mistero del farsi prossimo di Dio nei confronti dell’uomo riguarda da quel momento in poi anche noi. Perché anche noi siamo adesso chiamati a farci prossimo, ad incarnarci, a portare l’amore dentro la vita concreta delle persone, nei loro bisogni, nelle loro domande. Che dobbiamo anzitutto discernere, saper riconoscere. Perché attraverso la nostra vicinanza, attraverso la nostra presenza, attraverso il nostro condividere, le persone possano anche oggi, lì dove sono, fare esperienza dell’amore di Dio che salva. Che salva ogni volta che la condivisione, la fraternità, prendono il posto della solitudine. Si capisce così perché per don Luigi la carità non sia mai stata solo questione di vestiti da offrire, di pacchi da donare. La beneficienza non basta a salvare le persone, è solo l’amore che salva. Ma l’amore di Dio per arrivare alle persone ha bisogno del nostro amore, della nostra presenza, della nostra incarnazione. La credibilità del Natale passa per ciascuno di noi.